Ieri, il Comune di Milano ha chiesto a Milan e Inter uno sconto sullo sconto che il Comune di Milano dovrà praticare a Milan e Inter sul prezzo di vendita dello stadio di San Siro. Paradossale, ma è proprio quanto avvenuto durante l’incontro tra la vice-sindaca Anna Scavuzzo e club in vista della delibera sulla vendita, che dovrebbe arrivare in giunta giovedì prossimo, per poi essere votata entro fine settembre, prima cioè che scatti il vincolo dei 70 anni sul secondo anello.
Il maxi-sconto per le bonifiche
Motivo del contendere sono quei 36 milioni di euro per bonifiche e smantellamento dello stadio, dei quali palazzo Marino dovrà farsi carico per legge, scontandoli (ma per il sindaco Sala si tratta di “compartecipazione”) dal costo finale di Meazza e aree. Cioè soli 171 milioni di euro (per capirci, dalla vendita del solo Pirellino il Comune aveva incassato 178 milioni).
A chiedere di ridurre lo sconto/compartecipazione, il Pd, che da settimane sta discutendo della questione, indeciso se seguire la volontà di sindaco e club, oppure opporsi all’operazione. Secondo le voci, sarebbero almeno una decina i consiglieri titubanti, oltre ai sei che hanno già dichiarato di essere contrari, il che rende il voto in Consiglio comunale previsto per fine mese un passaggio a rischio. E, se poi la delibera dovesse passare grazie ai voti dell’opposizione, si aprirebbe di fatto la crisi di giunta.
“Dovete mostrare i documenti!”
Intanto ieri il Consiglio comunale, per bocca del presidente della commissione Affari istituzionali, Enrico Fedrighini, ha chiesto a Sala la convocazione dei vertici della “società-veicolo” che per conto di Milan e Inter intende acquistare stadio e aree e di mettere a disposizione di “tutti i consiglieri comunali” sia “l’offerta d’acquisto”, che il documento che riassume i “parametri urbanistici” dell’operazione a partire da “modalità di intervento” e “opere di urbanizzazione a scomputo del contributo di costruzione”. Atti mai messi dalla giunta nella disponibilità dei consiglieri (cui spetta l’ultima parola sulla vendita…). Una richiesta motivata da Fedrighini per “ragioni di rilevante interesse pubblico” prima di portare in aula la delibera sulla vendita.
Il comitato ripropone il referendum su San Siro
Infine, sempre ieri, il ‘Comitato Referendum X San Siro’ è tornato a chiedere che venga data la parola ai cittadini, riproponendo il referendum che era stato già bocciato dal Collegio dei garanti del Comune. “Ad oggi riteniamo che siano tornate le condizioni per chiedere che entrambi i quesiti referendari, uno abrogativo per chiedere che venga abolita la delibera sull’interesse pubblico del progetto stadio, e il secondo propositivo per chiedere che venga ristrutturato il Meazza – ricorda Anna Camposampiero, presidente del comitato -, siano sottoposti ai cittadini”. Il Comitato ha deciso quindi di sottoporre di nuovo all’attenzione del Collegio dei Garanti del Comune i quesiti e se questi daranno l’ok dovranno raccogliere 14mila firme.