L’obiettivo del governo e del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, era di raggiungere un milione di veicoli prodotti negli stabilimenti del nostro Paese in un anno. Ma le cifre del report della Fim-Cisl su Stellantis dicono ben altro, con cifre che rischiano di fermarsi addirittura a un terzo di quanto auspicato da Urso. Anche l’ultimo trimestre si è rivelato negativo, con un netto peggioramento dei dati produttivi nel periodo luglio-settembre rispetto allo scorso anno, già catastrofico.
La crisi infinita di Stellantis, a picco la produzione
Nei primi nove mesi dell’anno sono state realizzate 265.490 unità tra auto e veicoli commerciali, con un calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ancora maggiore la flessione per le autovetture: -36,3% a quota 151mila unità. Per i veicoli commerciali il calo è del 23,9% con 114mila unità prodotte. La flessione rispetto al 2024 riguarda tutti gli stabilimenti: le perdite vanno dal -17% al -65%.
Così il 2025 si chiuderà, secondo la previsione del segretario della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, “con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a inizio anno”. La previsione è che si arrivi a poco più di 310mila unità prodotte in Italia quest’anno, di cui meno di 200mila auto. Con conseguenze inevitabili anche sui lavoratori, tanto che “quasi la metà della forza lavoro del gruppo è interessata da ammortizzatori sociali”. Insomma, nulla di più lontano del milione di unità prodotte negli stabilimenti italiani e del rilancio di Stellantis promesso quasi un anno fa.