Stupri di guerra in Ucraina, violenze dei russi sulle bambine oltre che sulle donne

Stupri di guerra in Ucraina: gli abusi sessuali compiuti dai militari russi non hanno riguardato solo donne ma anche bambine e bambini.

Stupri di guerra in Ucraina, violenze dei russi sulle bambine oltre che sulle donne

Stupri di guerra in Ucraina: con la ripresa del controllo delle truppe ucraine nei territori assediati dai russi, stanno emergendo gli orrori compiuti dai militari inviati da Mosca. In questo contesto, è ormai evidente che gli invasori abbiano compiuto violenze sessuali non solo sulle donne ma anche su bambine e bambini.

Non solo donne ma anche bambine e bambini vittime degli abusi dei russi

Gli orrori documentati con foto e video a Bucha dopo la ritirata delle truppe russe si sono ripetuti anche in altri luoghi come Irpin e Borodyanka e tutte le altre aree dell’Ucraina che sono state o ancora si trovano sotto assedio nemico. Aree in cui da settimane si ripetono a ritmo incessante stupri, torture e uccisioni, come segnalato dal commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, tramite Telegram. Denisova, infatti, ha segnalato che non solo le donne sono state vittime di violenza sessuale ma è emerso che anche molti “bambini di meno di 10 anni uccisi e trovati nella città di Irpin presentano segni di stupro e tortura”.

Facendo appello alla Commissione di inchiesta dell’Onu per le violazioni dei diritti umani, il commissario Denisova ha riferito dei civili segretati nei sotterranei e tenuti in ostaggio dai russi nel villaggio di Viktorivka, situato nella regione di Chernihiv e assediato per 25 giorni, e ha raccontato di almeno tre persone con segni di tortura sono state rinvenute nel distretto di Konotop, nella regione Sumy, in cui i militari russi avevano allestito il proprio accampamento. “Torturare e uccidere civili è un crimine contro l’umanità e un crimine di guerra in base agli articoli 7 e 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale”, ha affermato.

Stupri di guerra in Ucraina: la testimonianza di una donna stuprata a Kharkiv

In seguito alla ritirata dei russi, una donna ha raccontato a Human Rights Watch che un soldato russo l’ha stuprata più volte, l’ha seviziata con un coltello e le ha tagliato i capelli in una scuola della regione di Kharkiv in cui si era rifugiata con la sua famiglia il 13 marzo.

La donna, 31 anni, ha riferito a Human Rights Watch la sua testimonianza: “È successo il 14 marzo, quando i russi sono entrati in paese. Ci siamo rifugiati nella cantina, eravamo circa 40 persone, io avevo vicina mia figlia di 5 anni. Ma c’era anche mia madre, e un’altra parente giovane. Uno dei soldati mi ha chiesto la bambina, e gli ho detto di no. Sono andata io, mi ha ordinato di spogliarmi, avevo il fucile puntato alla testa. Due volte ha sparato al soffitto per ‘motivarmi’. Mentre mi rivestivo, mi ha detto di essere russo, di avere 20 anni, e mi ha anche detto il suo nome”.

Ambasciatrice UK in Ucraina Melinda Simmons: “Stupri di guerra in Ucraina pare dell’arsenale della Russia”

Gli stupri di guerra in Ucraina ai danni di donne e bambini sono stati commentati con un post su Twitter dall’ambasciatrice del Regno Unito in Ucraina, Melinda Simmons. L’ambasciatrice, dopo aver appreso del massacro di Bucha e aver visionato le immagini degli orrori commessi dai russi, ha scritto: “Lo stupro è un’arma di guerra. Nonostante non sappiamo ancora la portata totale di questo uso in Ucraina, è già chiaro che faceva parte dell’arsenale della Russia. Donne stuprate davanti ai loro figli, bambine davanti alle loro famiglie, come deliberato atto di soggiogamento. Lo stupro è un crimine di guerra”.