Dopo Salvini, Montecitorio pronto a salvare pure Santanchè

Montecitorio grazia pure Santanchè. Scontato l'esito del voto sulla mozione di sfiducia con destre e renziani che hanno detto che voteranno no

Dopo Salvini, Montecitorio pronto a salvare pure Santanchè

Dopo il salvataggio di Matteo Salvini, oggi la Camera farà il bis graziando Daniela Santanchè. L’esito della mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo sembra a dir poco scontato, con la maggioranza e Italia Viva pronte a votare compattamente per salvarla.

Infatti Matteo Renzi ha affermato: “Santanché ministra ha fallito e noi la contestiamo sul piano politico. Ma non usiamo le indagini per attaccarla. A differenza di quello che ha sempre fatto la stessa Santanché che ha chiesto in carriera le dimissioni di 18 ministri. Noi siamo profondamente diversi dalla Santanchè e da chi adotta una doppia morale. Votiamo no alla sfiducia basata sul giustizialismo”.

La battaglia a Montecitorio su Santanchè

Di tutt’altro avviso il leader di M5S, Giuseppe Conte, che ha detto molto chiaramente che la ministra “sulla base dei fatti già emersi, ha mentito al Parlamento. E soprattutto, sono emerse circostanziate e gravi accuse addirittura sull’uso dei fondi Covid che invece erano destinati a imprese e lavoratori”.

Dello stesso avviso Arturo Scotto del Pd che ha dichiarato: “Voteremo a favore della mozione di sfiducia, anche per l’atteggiamento del governo. Dai banchi del governo non c’è grande presenza e attenzione di fronte a un fatto oggettivo: una ministra che si è prodigata a dare lezioni a tutti, soprattutto a poveri cristi, e quando è toccato a lei fare i conti con temi molto seri, i rapporti tra impresa e Stato, non si è nemmeno degnata di venire in Parlamento”.

”Oggi la maggioranza di centrodestra deve decidere da che parte stare. Scegliere di appoggiare la legalità e la trasparenza, comporta inevitabilmente dire alla ministra Santanchè di fare un passo indietro, ed è incredibile che fino a oggi chi è sotto inchiesta, con una richiesta di rinvio a giudizio per truffa nei confronti dell’Inps, rimanga ancora in carica come Ministro della Repubblica. È un atteggiamento di un’arroganza incredibile” il deputato di Avs e portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.