Sudan, strage a El-Fasher: otto civili uccisi in un raid delle RSF. La guerra civile non si ferma

Sudan, strage nella città assediata di El-Fasher: otto civili uccisi in un raid delle RSF. La guerra civile non si ferma

Sudan, strage a El-Fasher: otto civili uccisi in un raid delle RSF. La guerra civile non si ferma

La guerra civile in Sudan continua a mietere vittime innocenti. Nella città assediata di El-Fasher, nell’ovest del Paese, otto civili sono stati uccisi da un attacco aereo condotto con un drone dalle Forze di Supporto Rapido (RSF), il gruppo paramilitare in guerra con l’esercito regolare sudanese dall’aprile 2023.

Secondo quanto riferito da un medico dell’ospedale universitario di El-Fasher, che ha parlato a condizione di anonimato, l’attacco è avvenuto nella tarda serata di martedì, quando un drone ha colpito un rifugio improvvisato in cui si erano riparati decine di civili. Un testimone oculare ha confermato che il rifugio colpito serviva da riparo per molte persone, intrappolate nella città sotto assedio.

El-Fasher rappresenta l’ultimo capoluogo del Darfur ancora sotto il controllo delle forze regolari sudanesi, mentre il resto della regione è già caduto nelle mani delle RSF. L’assedio della città, iniziato nel maggio 2023, si è intensificato negli ultimi mesi, con continue violenze e bombardamenti che rendono sempre più drammatica la situazione umanitaria.

Sudan, strage a El-Fasher: otto civili uccisi in un raid delle RSF. La guerra civile non si ferma

Il comitato di resistenza locale, uno dei tanti gruppi di volontari che operano in prima linea in Sudan per coordinare gli aiuti umanitari, ha denunciato che El-Fasher è stata colpita per tutta la giornata di ieri da artiglieria pesante delle RSF. Le Nazioni Unite hanno più volte lanciato l’allarme sulla condizione dei civili, molti dei quali sono costretti a vivere in bunker scavati nei cortili delle case, privi di elettricità, acqua potabile e cure mediche.

Dal 2023, la guerra tra l’esercito sudanese e le Forze di Supporto Rapido ha causato decine di migliaia di morti e ha innescato la più grave crisi umanitaria e di sfollamento al mondo, con milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case. La comunità internazionale continua a sollecitare un cessate il fuoco, finora ignorato dalle parti in conflitto.