Sui decreti Sicurezza Salvini incassa la prima promessa mancata

In campagna elettorale Matteo Salvini aveva promesso che al primo Cdm avrebbe reintrodotto i decreti Sicurezza. Ma così non è stato.

Il primo Consiglio dei ministri è già archiviato. E il leader della Lega, Matteo Salvini, neo ministro alle Infrastrutture, ha già bucato la prima promessa. E guarda caso riguardava uno degli slogan preferiti dal Capitano: i decreti sicurezza per contrastare l’immigrazione.

In campagna elettorale il leader della Lega Salvini ha più volte promesso che nel primo Cdm avrebbe reintrodotto i decreti Sicurezza

“In campagna elettorale il leader della Lega Matteo Salvini – ricorda in un tweet Pagella Politica – ha più volte promesso che nel primo Consiglio dei ministri il governo di centrodestra avrebbe reintrodotto i decreti Sicurezza. Il primo Consiglio dei ministri del governo Meloni si è concluso senza i decreti Sicurezza”.

All’ordine del giorno, ovviamente, i decreti Sicurezza del ministro degli Slogan, ovviamente non c’erano e non potevano esserci, perché, innanzitutto, Salvini non ha la delega all’Immigrazione, come sperava quando prometteva via social il ritorno dei sui provvedimenti contro l’immigrazione.

Al Viminale ora c’è Matteo Piantedosi (nella foto con il leader della Lega), che di Salvini fu capo di gabinetto quando il leader della Lega era al ministero dell’Interno. I decreti sicurezza li hanno scritto insieme ma sull’immigrazione il neo ministro pare abbia un approccio diverso.

“C’è l’esigenza di rafforzare il governo degli sbarchi, rispetto ai flussi. Questo non significa negare la sensibilità sociale, ma riprendere in mano la gestione dei flussi” ha detto il neo titolare del Viminale in un’intervista a Qn annunciato che risolvere il problema dell’immigrazione, più che di decreti, c’è bisogno “rafforzare il rapporto con tutti i Paesi. Non solo di nascita dell’immigrazione, ma anche di destinazione”.

“Sono consapevole che i flussi devono essere governati e non possono essere negati”, ha detto ancora Piantedosi rilanciando la necessità di un dialogo più serrato con i “i partner europei”. Dunque, per il momento, non c’è nessuna traccia dei famigerati decreti di Salvini.