Sulla Diga di Genova il Centrodestra porta avanti la linea di Toti e Spinelli

Ok dalla Regione al mutuo da 57 milioni per la maxi diga desiderata da Spinelli. L’opposizione accusa: “È come il Vajont”.

Sulla Diga di Genova il Centrodestra porta avanti la linea di Toti e Spinelli

Alla fine la “variante decisa tra pochi intimi sullo yacht di Aldo Spinelli, notoriamente interessato a una precisa ripartizione del porto di Genova con una ‘certa’ diga del porto di Genova, pasteggiando a patate e caviale” (copyright del consigliere M5s Fabio Tosi) è passata.

Ieri, infatti, il Consiglio regionale ligure ha dato l’ok al mutuo da 57 milioni all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale per finanziare il secondo lotto della nuova diga del porto di Genova. Al primo vero snodo politico dopo gli arresti domiciliari del presidente Giovanni Toti, il centrodestra si è ricompattato e ha seguito la linea del leader momentaneamente impedito: 17 i voti a favore, 12 i contrari (centrosinistra e M5S).

Per il sostituto di Toti, Piana, la diga è “un’infrastruttura strategica per il continente”

“Un’opera chiave per la Liguria, il Paese e l’Europa”, ha detto non senza enfasi drammatica, il presidente ad interim della Regione, il leghista Alessandro Piana. “Si tratta di un’infrastruttura strategica per l’intero continente europeo. Davanti a noi abbiamo un cambiamento epocale, un appuntamento con la storia che non possiamo mancare”.

Per le opposizioni “Quella diga è come il Vajont”

“È come la diga del Vajont” gli ha risposto lo storico nemico di Toti, Ferruccio Sansa, riferendosi al paventato rischio (dalla stessa Autorità di porto) di crollo dell’opera, a causa dell’instabilità del fondale marino fangoso su cui venerdì sarà posizionato il primo cassone subacqueo in cemento armato. Un intervento che ha suscitato le reazioni dell’intero centrodestra: “Vergognati”, “Ci sono stati dei morti” e “speculatore”, gli hanno gridato.

“Nonostante svariate ore di discussione in aula oggi e in commissione ieri, abbiamo una sola, solida certezza: maggioranza e Giunta non hanno capito. O non vogliono capire”, ha commentato il pentastellato Tosi, “Ci riproviamo: non vogliamo fermare la diga. Semmai, chiediamo che in una fase così delicata e critica, con le incertezze dovute alle vicende giudiziarie che hanno di fatto decapitato la Regione Liguria, ci si fermi: l’accensione del mutuo di 57 milioni di euro per la prosecuzione dell’infrastruttura portuale va sospesa. E attenzione: sospendere non significa cancellare. Significa prendere tempo fino a quando non saranno chiariti i risvolti dell’affaire tra Regione, Autorità portuale e imprenditori. Una vicenda che grida quantomeno vendetta, visti i comportamenti inaccettabili di soggetti nominati e voluti proprio dal centrodestra”.

L’ultimo regalo di Toti, il micro parco (bocciato dal Tar)

E mentre l’aula votava ciò che aveva deciso Toti sulla diga, il Tar sanciva che ciò che aveva deciso Toti sul Parco Nazionale di Portofino era tutto sbagliato. Il tribunale infatti ha accolto il ricorso presentato da due associazioni ambientaliste, secondo cui non c’era alcun motivo per restringere i confini del parco dagli 11 comuni originari a tre (Santa Margherita Ligure, Portofino e Camogli). “Pur di assecondare le richieste al ribasso di Regione Liguria in punto di perimetrazione del parco, (il ministero) avrebbe annullato in autotutela i due precedenti decreti i quali non presentavano alcun vizio di invalidità originaria o sopravvenuta: in sostanza, non sarebbe indicato l’interesse pubblico che giustificherebbe una nuova perimetrazione provvisoria del Parco, quando già ne era stata legittimamente adottata una, e non vi era alcuno valido motivo per modificarla”, si legge nel dispositivo. L’ultimo regalo del governatore…

Toti interrogato giovedì in un luogo segreto

E, a proposito di Toti, è stato fissato per domani il suo interrogatorio nel quale sarà chiamato a rispondere delle accuse di corruzione e falso. Al momento non è stato reso noto il luogo dell’interrogatorio che verrà condotto dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti. Toti si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni, rimandando alla lettura dell’imponente fascicolo di indagine.

Nei prossimi giorni verranno sentiti come persone informate dei fatti anche il sindaco Marco Bucci e l’armatore Gianluigi Aponte.