Sulle case green l’ennesima giravolta di Meloni

Il governo torna sui suoi passi sulla direttiva Ue per le case green e prevede una revisione dei bonus per le ristrutturazioni edilizie.

Sulle case green l’ennesima giravolta di Meloni

Ricordate quando il governo protestava contro l’Ue sulla direttiva riguardante le case green? O quando l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni rivendicava con orgoglio di aver affossato il Superbonus? Bene, ormai è acqua passata. Alla fine – e per fortuna – le cose sono cambiate e ora l’intenzione è quella di rivedere tutti i bonus edilizi proprio per andare incontro alle richieste europee.

La priorità è quella di intervenire sulle prime case e sulle abitazioni con classe energetica bassa. La revisione delle detrazioni per la riqualificazione energetica e il recupero del patrimonio edilizio rientra nel Pniec, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima presentato a Bruxelles.

La riforma deve avere una durata almeno decennale, secondo le intenzioni del governo. Che, come spiega Repubblica che ha visionato il testo, vuole riqualificare gli edifici esistenti, andando così incontro alle richieste della direttiva Ue sulle case green, evitando che ci sia ancora una frammentazione tra i tanti bonus oggi esistenti, come il Superbonus e tanti altri.

In pratica il governo nel Piano è andato incontro agli obiettivi della direttiva sulle case green, finora tanto osteggiati da Meloni e da una maggioranza che la riteneva una patrimoniale nascosta. Ora, però, sembra inevitabile adeguarsi alle richieste di Bruxelles e lo si fa con un “approccio integrato” che ha l’obiettivo di ottimizzare i tempi e i costi della riqualificazione degli edifici.

Quando il governo era contro la direttiva sulle case green

Quando il Parlamento europeo ha votato la direttiva si sono opposti tutti i partiti dell’attuale maggioranza di governo: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Per il governo il contesto italiano è diverso “per questioni storiche” e per questo non si potevano imporre quelle regole sulla ristrutturazione.

Meloni diceva che la direttiva rischiava di “danneggiare l’Italia”, tanto da parlare di decisione “irragionevole” e di “obiettivi temporali che non sono raggiungibili per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto molto diverso da quello di altri Stati membri per ragioni storiche, per ragioni di conformazione geografica oltre che per una radicata visione della casa come bene rifugio delle famiglie italiane”. E il governo prometteva di battersi per “difendere gli interessi dei cittadini”.

Il Pniec va nella direzione opposta: il piano per le ristrutturazioni

Il piano presentato a Bruxelles, spiega la Repubblica, prevede quattro livelli di intervento: un primo dal punto di vista energetico, puntando sull’efficienza e sulla produzione da fonti rinnovabili; un secondo riguardante la digitalizzazione degli edifici; un terzo sulla sicurezza (come per gli aspetti sismici e i sistemi antincendio); un quarto per la tutela ambientale, con la riduzione dei consumi idrici e l’uso del verde.

Il governo prevedere diverse aliquote di detrazione, da spalmare su dieci anni, in base alle performance che l’edificio raggiunge. Inoltre saranno ammessi anche interventi singoli, di qualsiasi tipo, o la combinazione di più interventi. Tutto l’opposto di ciò che ci si aspetta da chi osteggia la direttiva sulle case green.

Le case green, ristrutturazioni più facili per i redditi bassi

Per le agevolazioni si pensa a delle aliquote migliori per i cittadini con redditi bassi e per i condomini con persone in condizione di povertà energetica, oltre che per l’edilizia residenziale pubblica. Gli interventi energetici traineranno tutti gli altri, utilizzando la stessa aliquota.

Inoltre potrebbe essere introdotto un tetto ad alcune spese specifiche. Tutto ciò verrebbe affiancato da strumenti finanziari di supporto, come dei finanziamenti a tasso agevolato. Infine c’è in ballo anche l’ipotesi della cessione del credito per chi è in condizione di povertà energetica. In sostanza diversi aiuti per applicare la direttiva sulle case green. Per una volta un passo indietro del governo che potrebbe avere vantaggi, almeno dal punto di vista ambientale.