Sulle mafie non si può perdere altro tempo. Per il procuratore De Raho è tempo di “condividere le informazioni tra i Paesi europei” per sconfiggere la criminalità organizzata

Per il procuratore De Raho è tempo di "condividere le informazioni tra i Paesi europei" per sconfiggere la criminalità organizzata

Sulle mafie non si può perdere altro tempo. Per il procuratore De Raho è tempo di “condividere le informazioni tra i Paesi europei” per sconfiggere la criminalità organizzata

“Contro la Mafia serve uniformità nei sistemi di prevenzione e contrasto, ma soprattutto collaborazione internazionale. La Mafia costituisce una galassia di patrimoni in paesi che non hanno una forte difesa e organizzazione da questo punto di vista. Serve dunque una piena collaborazione da parte delle forze di polizia del paese in questione, per far sì di condividere le informazioni con gli altri paesi superando i rigidi formalismi. Per contrastare le mafie vanno organizzate tutte le informazioni in un unico armadio digitale, condiviso da tutti i paesi d’Europa e facilmente consultabile per poter intervenire in maniera puntuale. Ma a ciò bisogna accompagnare l’impegno delle singole persone”.

Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, nel corso della seconda Conferenza Operativa nell’ambito della Rete Operativa Antimafia @ON sul tema “Il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e mafia-style” – Sfide per le forze di polizia e le autorità giudiziarie presso l’Aula Bunker del Carcere Ucciardone di Palermo.

“Quella di oggi è una manifestazione importantissima, questo progetto portato avanti per anni è il miglior tipo di contrasto alle mafie. E la Dia non poteva che promuoverlo in quest’aula che ha ospitato il più grande processo alla Mafia mai celebrato” ha aggiunto De Raho. Per questo “è sempre maggiormente necessario oggi occuparsi dei paradisi normativi, non solo di quelli fiscali. Il crimine organizzato transnazionale usa sistemi più sofisticati per infiltrarsi nelle economie e sfuggire ai controlli, riducendo gli spazi del mercato libero”.

“La corruzione” conclude il procuratore “non potrà essere contrastata senza che vengano ampliate le forme di collaborazione tra sistema di polizia e sistema giudiziario. La sicurezza del mondo intero dipende dalla capacità di condividere le conoscenze. La direzione nazionale che ho l’onore di dirigere svolge in tal senso un ruolo importante”.