Sullo Ius Culturae decidono gli iscritti su Rousseau. La cittadinanza agli stranieri per i Cinque Stelle non è una priorità

Deciderà Rousseau. Il Movimento 5 Stelle, ripreso alla Camera l’esame sulla proposta di legge per concedere la cittadinanza agli stranieri, ieri ha sostenuto che lo ius culturae non è una priorità e che comunque la linea da seguire verrà decisa con il voto sulla piattaforma pentastellata. In realtà le proposte presentate sono tre: una con prima firmataria Laura Boldrini, che mira a introdurre lo ius soli, una della forzista Renata Polverini, che invece punta esclusivamente sullo ius culturae, e quella di Matteo Orfini, del Partito democratico, che introduce uno ius soli “temperato” accanto allo ius culturae.

Un tema che non è però considerato prioritario da M5S, anche se nel Movimento vi sono sulla materia sensibilità diverse, che sta provocando qualche divisione pure nel Pd e che non accende gli animi dei renziani. L’esame sulla nuova norma è stato così ben presto sospeso in Commissione affari costituzionali e riprenderà con le audizioni di rappresentanti dell’Unicef e dell’Anci. Auspico che “alle legittime istanze sapremo dare con convinzione risposte di buonsenso”, ha sostenuto il pentastellato Giuseppe Brescia (nella foto), presidente della Commissione.

Intanto, oltre alla forte opposizione di Lega e FdI, sullo ius culturae divisioni si registrano anche in Forza Italia, nonostante l’iniziativa della Polverini: “La linea del partito è contro una legge sulla cittadinanza”. La stessa Polverini, accusando i colleghi di un “grave ostruzionismo” nei suoi confronti, ha quindi deciso di autosospendersi dal partito.