Taglio dei vitalizi, slitta la sentenza della Camera. Con il Senato in stallo pure Montecitorio rinvia la decisione sugli oltre mille ricorsi degli ex deputati

Doveva essere il giorno della fatidica decisione sugli “onorevoli” ricorsi presentati da circa 1.200 ex deputati contro i tagli alle pensioni degli ex deputati arrivati con la delibera che nel 2018 ne ha disposto il ricalcolo contributivo retroattivo. E invece niente. Dopo il Senato anche la Camera ha deciso di non decidere rinviando la decisione a data da destinarsi. Il Consiglio di Giurisdizione – costituito da Silvia Covolo (Lega), Stefania Ascari (M5S) e dal presidente Alberto Losacco (Pd, nella foto) – avrebbe dovuto pronunciarsi nella giornata di ieri e invece, come detto, ha rinviato tutto. Conformandosi, in questo a quanto fatto già dal Senato. Anzi: a Palazzo Madama – come raccontato in più circostanze da La Notizia – la decisione era attesa già da diversi giorni. Sarebbe dovuta arrivare il 20 febbraio.

E invece una serie di incredibili piroette hanno portato ugualmente a una situazione di stallo. Dopo i conflitti d’interessi che hanno investito la Commissione contenziosa del Senato, il Movimento Cinque Stelle ha chiesto l’azzeramento della Commissione. Per evitare polemiche e accuse di conflitto d’interessi, a quel punto, il presidente Giacomo Caliendo ha chiesto di astenersi dal giudizio sui ricorsi. Ma la sua richiesta è stata bocciata da Luigi Vitali, presidente del Consiglio di garanzia del Senato, chiamato a esprimersi sulla situazione del senatore (e collega) forzista.

Nel frattempo a chiedere di astenersi sono stati anche i due membri laici della Commissione l’ex procuratore di Terni Cesare Martellino e l’ex presidente dell’unione camere penali di Frascati Alessandro Mattoni. E ora sulla loro richiesta dovrà pronunciarsi proprio Caliendo. Al di là di come ci sia arrivati e di quale sia la ragione, il risultato è esattamente lo stesso: caos totale e nessuna decisione presa, né una ipotetica decisione da prendere all’orizzonte.