Tasse sulle rendite finanziarie 2022 in Italia: quali sono, cosa cambia con la Delega fiscale e quali patrimoni comprende?

Tasse sulle rendite finanziarie 2022 in Italia: è ancora scontro sui lavori con la maggioranza spaccata che rischia di saltare.

Tasse sulle rendite finanziarie 2022 in Italia: quali sono, cosa cambia con la Delega fiscale e quali patrimoni comprende?

Tasse sulle rendite finanziarie 2022 in Italia: è ancora scontro politico con Forza Italia e Lega che votano con Fratelli d’Italia, contro il resto della maggioranza. Al centro del dibattito politico c’è un emendamento della Lega, sottoscritto anche da FI, per “l’esenzione IMU per le case dichiarate inagibili, ovvero per gli immobili destinati ad attività commerciale o artigianale e non locati, nonché per gli immobili occupati abusivamente e oggetto d’intimazione o diffida al rilascio”.

Tasse sulle rendite finanziarie 2022 in Italia: quali sono

C’è confusione sulle tasse riguardo le cosiddette rendite finanziarie. Tuttavia, il governo vorrebbe introdurre due aliquote del 15% e del 26% sui redditi derivanti dagli investimenti (mercato immobiliare compreso) alzando la tassazione sui titoli di stato (ora al 12,5%) e la cedolare secca per i canoni concordati (ora al 10%). Stando a indicazioni informali, le aliquote – che saranno indicate dai decreti attuativi della delega fiscale – potrebbero essere del 15% per i redditi derivanti dall’impiego di capitale e del 26% per quelle immobiliari. Sarebbe la fine della cedolare secca sugli affitti.

Cosa cambia con la Delega fiscale e quali patrimoni comprende?

Secondo il Sole24 ore, l’aliquota transitoria sarebbe più leggera di 11 punti percentuali. Per quanto riguarda invece la tassazione delle plusvalenze immobiliari, allo stato attuale chi vende un bene immobile può richiedere al notaio, all’atto della cessione, l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito pari al 26 per cento. In questo secondo caso non cambierebbe nulla, ma se si facesse un confronto con l’aliquota applicata ai titoli di Stato (12,5%), o con la cedolare secca per i canoni concordati (10%), la differenza di trattamento rimarrebbe comunque considerevole.

Rispetto all’articolo 2 della delega fiscale, si va verso «l’applicazione, a regime, della medesima aliquota proporzionale di tassazione e, in via transitoria, di due aliquote di tassazione proporzionale, ai redditi derivanti dall’impiego del capitale, anche nel mercato immobiliare».

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