In un momento di forte tensione geopolitica nel Pacifico occidentale, Stati Uniti e Giappone hanno dato il via alla maxi esercitazione aerea congiunta “Resolute Force Pacific” (Reforpac), una delle più ampie mai realizzate nella regione. L’operazione, che si concluderà il 4 agosto, è interpretata dagli analisti come un chiaro segnale di deterrenza nei confronti della Cina, sempre più attiva militarmente nell’area.
L’esercitazione si svolge in un vasto teatro operativo che comprende Hawaii, Guam, il Giappone e spazi aerei internazionali, e coinvolge oltre 300 velivoli, tra cui i caccia F-35 e F-15 americani e i F-2 giapponesi. Si tratta di una presenza eccezionale, poiché è raro che esercitazioni statunitensi di tale portata coinvolgano direttamente lo spazio aereo giapponese.
Tensione nel Pacifico, al via la maxi esercitazione Usa-Giappone: è deterrenza contro la Cina
Secondo quanto comunicato dal Comando del Pacifico della Forza aerea statunitense, Reforpac punta a testare le capacità operative in scenari complessi, simulando missioni logistiche da combattimento, operazioni da basi multiple e perfino la riapertura di piste di volo danneggiate. L’obiettivo è accrescere l’interoperabilità tra le due aviazioni e consolidare una risposta militare congiunta ad eventuali crisi.
Il ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, affermando che “l’addestramento avanzato rafforzerà la risposta congiunta e contribuirà alla stabilità regionale”. Il Giappone, che negli ultimi anni ha rivisto la propria dottrina militare in chiave più assertiva, considera la cooperazione con Washington un pilastro strategico della sua sicurezza.
L’esercitazione si inserisce in un quadro di crescenti tensioni con la Cina, che solo lo scorso mese ha dispiegato per la prima volta due portaerei simultaneamente nel Pacifico occidentale, alimentando i timori di una proiezione di potenza sempre più spinta da parte di Pechino.