La Thailandia accusa la Cambogia di violazione del cessate il fuoco: “Attacco notturno con armi e granate”

Thailandia accusa la Cambogia di aver violato l'accordo di cessate il fuoco: “Attacco notturno con armi e granate”

La Thailandia accusa la Cambogia di violazione del cessate il fuoco: “Attacco notturno con armi e granate”

La fragile tregua tra Thailandia e Cambogia, entrata in vigore solo poche ore prima, è stata messa alla prova da un nuovo episodio di violenza lungo il confine orientale della Thailandia. Il governo di Bangkok ha accusato le forze armate cambogiane di aver violato il cessate il fuoco con un attacco notturno, parlando apertamente di una “flagrante violazione” dell’intesa appena raggiunta.

Secondo quanto comunicato ufficialmente dal ministero degli Esteri thailandese, l’attacco si sarebbe verificato nelle prime ore di questa mattina nella provincia di Sisaket, a est del Paese, dove soldati thailandesi sarebbero stati presi di mira da militari cambogiani armati di fucili e granate. “Si tratta di una flagrante violazione dell’accordo di cessate il fuoco”, ha dichiarato il ministero in una nota, aggiungendo che l’offensiva avrebbe colpito postazioni militari sul lato thailandese del confine.

Scontri dopo cinque giorni di tensioni

L’episodio arriva poche ore dopo l’annuncio della tregua tra Thailandia e Cambogia, raggiunta nella notte tra lunedì e martedì grazie alla mediazione della Malesia e con il supporto diplomatico di Stati Uniti e Cina. La tregua era stata decisa per porre fine a cinque giorni di scontri armati lungo la zona di frontiera, un’area lunga circa 800 chilometri e da tempo teatro di contese legate a vecchie rivalità territoriali risalenti al periodo dell’Indocina francese.

Nonostante l’accordo, il portavoce del governo thailandese Jirayu Huangsab ha confermato nuovi scontri nella notte, pur specificando che la parte thailandese “ha mantenuto il controllo della situazione” e che dalle 8 del mattino la situazione lungo il confine è tornata normale.

La Cambogia smentisce, la Thailandia insiste

Non è il primo episodio a mettere in discussione la tenuta del cessate il fuoco. Già nella giornata di ieri, l’esercito thailandese aveva denunciato diverse violazioni della tregua da parte delle forze cambogiane, accusa che Phnom Penh ha respinto categoricamente.

Sul piano politico, la tregua era stata siglata dal primo ministro thailandese ad interim Phumtham Wechayachai e dal premier cambogiano Hun Manet, che avevano accolto con favore la mediazione internazionale come segnale di distensione dopo giorni di tensione e perdite umane.

Una tregua fragile, tensione ancora alta

La disputa territoriale tra Thailandia e Cambogia resta una delle più spinose del sud-est asiatico. Il confine che separa i due Paesi è oggetto di controversie da decenni, in particolare in prossimità del tempio di Preah Vihear, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ma conteso da entrambi gli Stati.

La comunità internazionale guarda con attenzione all’evoluzione del conflitto. Gli appelli al rispetto del cessate il fuoco si moltiplicano, ma l’episodio di questa mattina rischia di minare ulteriormente la fiducia tra le parti e rendere ancora più complesso un ritorno stabile alla pace.