Transizione ecologica, in Europa il super-ministero voluto da Grillo c’è già. La proposta dei Cinque Stelle per Francia, Spagna e Svizzera non è affatto una novità

Transizione ecologica, in Europa il super-ministero voluto da Grillo c’è già. La proposta dei Cinque Stelle per Francia, Spagna e Svizzera non è affatto una novità

Ok di Mario Draghi al Ministero della transizione ecologica chiesto da Beppe Grillo. Una struttura che andrebbe a gestire la transizione verso la Green Economy e di conseguenza a gestire le poderose risorse previste per tale passaggio nell’ambito dello stesso Recovery fund. Un’idea che ha subito convinto larga parte degli ambientalisti e anche le altre forze politiche, portando l’Italia ad allinearsi con scelte analoghe già fatte all’estero, a partire dalla Francia.

Il via libera al super ministero dato dal premier incaricato sembra rendere più semplice l’appoggio al nuovo governo da parte dei pentastellati. “Un’ottima notizia. Un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano”, ha twittato Luigi Di Maio a proposito del super ministero. Soddisfatta anche Rossella Muroni, di Leu. Per Grillo, del resto, il Ministero della transizione ecologico-sostenibile deve far convergere su una simile struttura quelle delle finanze, dello sviluppo economico, dell’ambiente e dell’energia, “con persone di grosso spessore che filtreranno tutti gli investimenti futuri” del Paese. “Abbiamo bisogno di creare dei bonus per le aziende che sono in sintonia e dei malus per chi non lo è”, ha detto.

I PRECEDENTI. Un Ministero come quello richiesto da Grillo e che ha convinto il premier incaricato è stato già creato in Francia, con il Ministère de la transition écologique, in Spagna, con il Ministerio para la Transición Ecológica y el Reto Demográfico, in Svizzera, con il Dipartimento federale dell’ambiente e dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, e in Costarica, che con il suo Ministero dell’Ambiente e dell’Energia nel 2016 ha anche siglato un protocollo di intesa con il Ministero dell’ambiente italiano nel campo della vulnerabilità al cambiamento climatico, della valutazione del rischio, dell’adattamento e della mitigazione.

“Un Super-Ministero per la transizione ecologica è la coordinazione per trasformare la società. Uno strumento fondamentale, come ci sembrarono fondamentali i primi ministeri dell’ambiente negli anni ’70. Qualcuno allora faceva ironie. Ma oggi il ministero dell’ambiente lo hanno tutti gli Stati”, ha sottolineato lo stesso Grillo. E a spingere su un dicastero del genere è da tempo soprattutto il presidente francese Emmanuel Macron. Nel luglio scorso è stata Barbara Pompili, nipote di un emigrante di Senigallia, ad essere nominata ministro della transizione ecologica nel Governo di Jean Castex.

Si tratta di una struttura responsabile per la politica ambientale statale, i trasporti, la politica marittima e quella abitativa, oltre che per la politica energetica. Proprio ieri, tra l’altro, il governo francese ha presentato il progetto di legge sul clima che punta a spostare “l’ecologia al centro del modello francese”, una norma considerata una dei testi cardine del mandato di Macron. Il testo “Clima e resilienza” punta a rendere “credibile” l’obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra nel 2030 rispetto al 1990 e ad inserire l’ecologia come pilastro “nella scuola, nei servizi pubblici, nella giustizia ma anche nella politica degli alloggi e della città”, come ha dichiarato la ministra Pompili.