Tre omicidi in sei giorni. A Roma è guerra tra clan

L'ultima vittima è il cognato del boss Senese. Per gli inquirenti sta partendo una faida mafiosa.

Tre omicidi in sei giorni. A Roma è guerra tra clan

Tre brutali omicidi in appena sei giorni e pure un accoltellamento. Ormai si fa fatica a non parlare di emergenza sicurezza a Roma dove si susseguono con preoccupante regolarità gli assassinii tanto che ormai in molti ipotizzano l’inizio di una guerra tra clan per ridisegnare la mappa criminale della Capitale.

L’ultima vittima è il cognato del boss Senese. Per gli inquirenti sta partendo una faida mafiosa

Eppure il tema sembra sparito dai media mainstream dove viene affrontato al massimo in qualche trafiletto. Una scelta inspiegabile visto che da tempo non si assiste a una simile scia di sangue che ieri ha mietuto un’altra vittima, con due killer che hanno ucciso senza pietà colpendo, con otto colpi di pistola in pieno giorno e mentre stava facendo rifornimento a un distributore di carburante, Fabrizio Finizio.

Un nome che a qualcuno potrebbe non dire molto ma che, in realtà, è ben noto agli inquirenti in quanto si tratta del cognato di Angelo Senese, fratello del capoclan Michele Senese detto ‘O pazzo’ che, come noto, è nemico giurato degli Spada di Ostia. Finizio, con precedenti per droga, non era considerato un personaggio di spicco della malavita romana dai magistrati.

Eppure la modalità con cui è stato ucciso, un’esecuzione di quelle da film che di norma si riservano ad un boss, solleva numerosi dubbi su cosa stia avvenendo nella Capitale. Che si tratti di qualcosa di grosso lo lascia presagire il fatto che il fascicolo d’indagine è stato preso in carico dal procuratore aggiunto della Dda, Michele Prestipino, che vuole fare chiarezza su chi siano i mandanti e cosa sia avvenuto a Torpignattara.

L’uomo, infatti, stava facendo rifornimento quando i due sicari, a bordo di uno scooter, lo hanno colpito con otto colpi di pistola, sparati da una calibro 9 per 21. Malviventi che poi sono riusciti a sparire nel nulla. Un agguato fin troppo brutale per essere bollato come un semplice regolamento di conti. Del resto a lasciar intendere che probabilmente dietro l’omicidio ci sia una faida criminale è proprio la storia familiare della vittima visto che il fratello Girolamo Finizio è il compagno della sorella della moglie di Angelo Senese e dal 2020 si trova in carcere, insieme ad Adriano D’Arma. Per scontare una condanna a 11 anni di reclusione per tentato omicidio.

La organizzazioni criminali hanno ridisegnato la mappa del loro potere sul territorio

Tre anni fa, per la precisione il 20 aprile 2020, Girolamo e Adriano hanno provato ad assassinare Paolo Ascani, il cognato di Roberto Spada, che era riuscito miracolosamente a scampare alla sentenza di morte rimanendo, però, gambizzato. Successivamente sentito dai pm che stavano indagando, l’uomo aveva detto di non conoscere i suoi aggressori. Circostanza che ora assume tutt’altra importanza perché gli inquirenti sospettano che dietro a quella reticenza di Ascani ci fosse l’intenzione di pianificare una vendetta che, questa l’ipotesi investigativa, potrebbe essere culminata nell’omicidio di Finizio.

A preoccupare, però, è che l’omicidio del cognato di Senese appare pressoché identico a quello dell’8 marzo, a Casal de’ Pazzi, in cui due sicari su uno scooter hanno assassinato Mihai Stefan Roman. Anche in quel caso, vista la dinamica dell’omicidio, gli inquirenti – che tutt’ora stanno dando la caccia ai killer – si sono convinti che potrebbe essere in corso un riposizionamento di bande criminali dopo lo smantellamento dei grandi gruppi da parte dei pm, a partire dagli Spada e dai Fasciani nel litorale e dal clan Senese ai Casamonica a Roma.

Per non dimenticare l’omicidio del capo ultrà Fabrizio Piscitelli, anch’esso ucciso nel 2019 in un agguato mafioso, che secondo la Procura stava cercando di ottenere il controllo dello spaccio a Roma Nord. Una scia di sangue in cui potrebbe inserirsi anche l’omicidio di Emanuele Costanza, lo chef ucciso con due colpi di pistola alla testa dal suo ex socio Fabio Giaccio, di origini napoletane, che si è costituito poche ore dopo.

Sabato, invece, c’era stato un altro episodio violento con l’accoltellamento di un uomo a Guidonia Montecelio da parte di alcuni uomini che poi sono spariti nel nulla a bordo della loro vettura. Troppi episodi violenti in così poco tempo per non sollevare il timore che a Roma sia iniziata una nuova guerra di mafia.