L’ultima dell’Oms. Raro che un asintomatico trasmetta il Covid-19. Scettici gli esperti italiani. Crisanti: “E’ una stupidaggine. A Vo’ positivi senza sintomi prima del 20 febbraio”

“E’ molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus”. E’ quanto ha dichiarato il capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms, Maria Van Kerkhove, durante l’ultimo briefing dell’agenzia dell’Onu. L’esperta dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ha riferito la Cnn, ha spiegato che analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo “casi asintomatici” è emerso che questi non “hanno trasmesso il virus”. La circostanza potrebbe essere legata al fatto che i pazienti osservati hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse o semplicemente parlando non sono abbastanza infette.

“Penso che sia una stupidaggine – ha commentato all’Adnkronos il il virologo italiano Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova e direttore dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera patavina. Gli asintomatici trasmettono e basta, questa è la realtà. Il nostro lavoro condotto su Vo’ Euganeo è stato accettato su Nature e in quell’ambito abbiamo ricostruito proprio le catene di trasmissione e dimostrato che anche gli asintomatici trasmettono. Non c’è altro da aggiungere perché le cose che sono state dette”.

A Vo’ Euganeo, ha ricordato ancora l’esperto, gli scienziati hanno rilevato “la presenza di una percentuale di asintomatici pari al 40%. Ma c’è di più: l’analisi sierologica condotta sulla popolazione di Vo’ ha dimostrato che ci sono altri 63 casi di persone che si sono infettate prima del 20 febbraio”, data in cui è stata certificata la positività del paziente 1 d’Italia. “Nessuno di loro – assicura Crisanti – aveva mai avuto sintomi”.

Il fatto che sia “estremamente raro”, ha detto il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, “non è di per sé una novità. Il problema è che molti di quelli che consideriamo asintomatici in realtà sono paucisintomatici, gli asintomatici ‘veri’ non sono molti. Da uno a cento, diciamo che sul contagio i malati totalmente asintomatici pesano per 5 più o meno”. Secondo Guerra “il tema del contagio è legato ai volumi di carica virale. Gli asintomatici ne hanno pochissima, chi ha sintomi più e meno seri ha progressivamente più carica virale, quindi è più contagioso. Come ben sanno, purtroppo, tutti gli operatori sanitari che si sono ammalati”.

L’epidemia di Covid-19 in Italia, ha detto ancora Guerra all’Agi, “sta andando progressivamente bene, abbiamo indicatori che misurano se l’epidemia riprende forza, e per ora sono positivi”. Il direttore aggiunto dell’Oms ha però sottolineato che “il problema è il rischio che molti si rilassino, soprattutto i giovani. Loro si sentono invulnerabili ed è comprensibile, si sono sentiti ripetutamente dire che sono praticamente immuni e che comunque prendono la malattia in forma lieve, e questo può generare, come ha generato, una certa rilassatezza rispetto alle misure di precauzione che vanno comunque adottate”.

Una falsa percezione di sicurezza, spiega Guerra, aggravata “dalla chiusura delle scuole. I ragazzi non hanno avuto nemmeno un minimo di educazione sanitaria, o almeno di contestualizzazione di quello che stava succedendo, e sono stati lasciati in balia di messaggi a volte contrastanti. Bisognerebbe invece far capire loro che il rischio c’è, e che occorre mantenere prudenza”.

“Il virus non è sconfitto. Bisogna insistere sulla cooperazione internazionale”. Ha detto, invece, il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo in teleconferenza al vertice con i ministri della salute del G7. “In Europa la situazione è migliorata – ha aggiunto -, ma i dati che in questi giorni arrivano da molte parti del mondo sono preoccupanti. E’ importante insistere con la cooperazione internazionale sulla ricerca, sul vaccino e sulla riforma dell’Oms”.