Ultime sparate di Renzi. Ma la legittima difesa sarà legge entro marzo. L’ex premier grida allo sciacallaggio. M5S, Lega, FI e FdI però non arretrano

La legittima difesa è una battaglia a cui la Lega tiene in particolar modo

Soltanto oggi conosceremo ulteriori dettagli sulla morte di Vitalie Tonjoc, il 29enne moldavo ucciso l’altra notte a colpi di pistola da Fredy Pacini, il titolare di una rivendita di gomme di Monte San Savino (Arezzo), mentre l’uomo tentava di rubare nella sua ditta. L’autopsia sarà eseguito all’ospedale San Donato di Arezzo dall’équipe di medicina legale dell’Università di Siena incaricata dalla Procura aretina. E sempre oggi, ma nel pomeriggio, dopo i primi risultati dell’autopsia consegnata alla Procura, il pubblico ministero Andrea Claudiani, titolare dell’indagine, interrogherà Pacini, al momento indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Ed è proprio su questo punto che, nel frattempo, cresce la polemica politica e lo scontro acceso soprattutto tra Lega e Partito democratico.

Sappiamo bene, infatti, che quella della legittima difesa è una battaglia a cui la Lega, e Matteo Salvini in testa, tiene in particolar modo. Subito dopo l’omicidio, non a caso, il ministro dell’Interno ha sottolineato che “se la Manovra sarà approvata, come lo sarà, prima di Natale, dopo ci sarà la legittima difesa. All’inizio dell’anno deve andare in Aula alla Camera”. Cosa che consentirà l’approvazione finale della legge, avendo ottenuto la proposta già l’ok da Palazzo Madama. Che sia cosa certa l’approvazione della legge è fuor di dubbio: non solo la legittima difesa è contenuta nel contratto di Governo (e dunque il silenzio del Movimento 5 stelle che preferisce non esprimersi sul punto per non creare ulteriori malumori interni, deve essere letto come una sorta di silenzio-assenso), ma dovrebbe godere del voto favorevole anche degli altri due tradizionali partiti del Centrodestra, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

La capogruppo alla Camera degli Azzurri, Mariastella Gelmini, ha espresso su Twitter la linea del gruppo parlamentare: “Chi si difende non può essere vittima due volte”. Ed è stato proprio partendo da questo proposito che ieri Forza Italia è tornata a chiedere con insistenza di accelerare i tempi per la legge. Sulla stessa linea anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, secondo cui “sulla Legittima difesa chiediamo che ci sia un’accelerazione e che la maggioranza sia più coraggiosa”. Anche perché, secondo la Meloni, la nuova legge sarebbe “imperfetta perché mantiene i problemi della precedente come la commisurazione tra difesa e offesa e l’eccessiva discrezionalità dei giudici, elementi che andavano tolti e che a causa del compromesso coi 5stelle non è stato possibile togliere”.

E se fioccano richieste alla Regione Toscana di patrocinare e garantire coperture legali a Pacini; se anche Confartigianato ha espresso vicinanza a Pacini; gli unici ad andare dritti all’attacco di Salvini e della legge sulla legittima difesa sono i parlamentari del Pd. Uno dei primi a parlare è stato Marco Minniti che, ora in piena campagna elettorale, ha provato a smuovere le acque sottolineando che “l’idea che ognuno si difende da solo è una sconfitta dello Stato”. A dargli immediatamente seguito, ecco Matteo Renzi: “Ciascuno di noi può commentare come se fosse al Bar questa vicenda, triste e dolorosa”. E ancora: “C’è solo un uomo in Italia che non ha il diritto di parlare come se fosse al Bar. È il Ministro dell’Interno. Il Ministro Salvini invece sta cercando di strumentalizzare questa vicenda, come ha sempre fatto quando era all’opposizione. Pensa solo ai sondaggi, lui […] Se sei al Governo non puoi strumentalizzare, devi governare. Devi fare il ministro, non lo sciacallo”.

Curioso che a parlare, dunque, siano gli ex presidente del Consiglio e ministro dell’Interno che, visto il loro ruolo, avrebbero potuto affrontare la questione al tempo invece di parlare ora. Ed è anche per questo che Salvini ha avuto gioco facile nel rispondere a tono, sfruttando come suo solito il canale di Facebook: “Con loro al governo, tra depenalizzazioni e svuota carceri, l’Italia stava diventando il paradiso dei delinquenti e il chiacchierone ha ancora il coraggio di parlare? Legittima difesa sempre, anche dai disastri del Pd, gli italiani hanno già scelto”.