Un governo allergico agli scioperi, dopo Salvini tocca a Calderone

Cgil e Uil in piazza ad aprile contro i morti sul lavoro, ma la ministra Calderone solleva dubbi sullo sciopero.

Un governo allergico agli scioperi, dopo Salvini tocca a Calderone

Dopo Matteo Salvini, anche Marina Calderone. Che questo governo sia allergico agli scioperi non è di certo una novità, come dimostrano le precettazioni attivate dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti negli scorsi mesi. Ma se ci fosse qualche dubbio, ci ha pensato la ministra del Lavoro a confermare che nessun tipo di contestazione viene accolto dall’esecutivo. Neanche su un tema, come quello della sicurezza sul lavoro, su cui i sindacati chiedono di fare molto di più per evitare ciò che è intollerabile: le morti sul luogo di lavoro.

Un governo allergico agli scioperi: dopo Salvini anche Calderone

Eppure per Calderone, che ha incontrato le stesse sigle e le imprese, in questo momento “il dialogo” dovrebbe “essere la risposta”. Lavorare “insieme per individuare dei percorsi che tutelino la vita umana”, è il messaggio della ministra che pur ritenendo “assolutamente legittimo” lo sciopero, uno strumento “consentito dalla Costituzione e dalle leggi”, sottolinea la sua contrarietà. “Non mi sembra la risposta a un’apertura al dialogo e a una manifestazione di gestione e di un confronto partecipato che ha dato il governo”, afferma.

Un po’ come dire che i sindacati dovrebbero accontentarsi del fatto che il governo ha aperto un dialogo sul tema, senza voler ammettere, però, che il loro operato sia contestabile. Ignorando, tra l’altro, il fatto che ogni risposta del governo arriverà solamente tra qualche mese, senza alcun provvedimento urgente che possa davvero affrontare e risolvere la questione. Cgil e Uil restano convinte della manifestazione di piazza ad aprile, sottolineando che il confronto non va fatto dopo ma prima di decidere i provvedimenti. E non con misure definite “spot”, ma con una vera strategia nazionale, a partire dall’eliminazione dei subappalti a cascata. Strategia che oggi non sembra esserci.