Un impero diviso tra cinque figli. Rebus sul futuro del regno di Berlusconi

Il patrimonio di Silvio Berlusconi ammonta a quasi 7 miliardi di dollari tra Forza Italia, società, ville, aerei e il Monza.

Un impero diviso tra cinque figli. Rebus sul futuro del regno di Berlusconi

Terzo uomo più ricco d’Italia. Tra i 400 (per l’esattezza 354esimo) più ricchi del mondo. Questo è l’impero economico costruito da Silvio Berlusconi. Un patrimonio che Forbes valuta in 6,8 miliardi di dollari. Un’eredità pesantissima che si affianca a quella politica. E che verrà divisa tra i cinque figli.

Il patrimonio di Silvio Berlusconi ammonta a quasi 7 miliardi di dollari tra Forza Italia, società, ville, aerei e il Monza

La notizia della morte di Berlusconi ha un primo effetto, immediato, sui mercati: i titoli di Mfe (l’ex Mediaset) hanno fatto un balzo superiore al 5% in Borsa, un guadagno speculativo che si basa sull’ipotesi di un disimpegno della famiglia nella società. Un copione già visto quando l’ex presidente del Consiglio era stato ricoverato ad aprile.

L’impero di Berlusconi si basa su Fininvest, con sette holding, di cui quattro riconducibili proprio a Silvio Berlusconi per quote pari al 61,21%. I figli hanno ognuno una quota nelle altre holding. Marina e Pier Silvio detengono il 7,65% ciascuno e Marina è anche presidente di Fininvest. I figli del secondo matrimonio – Barbara, Eleonora e Luigi – hanno in totale il 21,42% con quote identiche tra loro.

Le società quotate nell’universo Fininvest sono tre: Mfe (di cui Fininvest ha il 47,9%), Mondadori (con quote al 53,3%) e Mediolanum (al 30,12%). Partiamo da Mfe, l’ex Mediaset: l’ad è Pier Silvio Berlusconi. Dal 2021 l’azienda viene trasformata in MediaforEurope, con sede legale in Olanda: ha un valore di capitalizzazione da circa 800 milioni di euro. Al vertice di Mondadori c’è Marina Berlusconi e la partecipazione di Fininvest ha un valore di circa 270 milioni. Il pezzo forte è Mediolanum, del gruppo Doris: una banca da oltre un milione di clienti, con una capitalizzazione da 1,83 miliardi.

Gran parte, quindi, del totale di Fininvest, di poco inferiore ai 3 miliardi. L’impero economico berlusconiano non finisce qui, però. Ci sono le società immobiliari, come la Dolcedrago, che detiene per esempio Villa Certosa, in Sardegna, più tanti altri immobili sparsi per il mondo. Gli interessi di Berlusconi riguardano anche altri settori, con la proprietà al 100% del Teatro Manzoni. Non si può dimenticare il calcio: dopo aver venduto il Milan nel 2017, l’ex presidente del Consiglio ha acquisito il Monza.

In questo caso, però, l’eredità potrebbe avere conti decisamente meno positivi. C’è poi una società che detiene la flotta di velivoli di famiglia, tra cui un elicottero e tre jet. E non va dimenticato il simbolo di Forza Italia: in questo caso l’eredità, in realtà, potrebbe consistere soprattutto in debiti. Sul futuro del partito, da un punto di vista economico, ci si attende un impegno dei figli.

Silvio Berlusconi aveva cinque figli. Due nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Lucia dall’Oglio: Marina e Pier Silvio. Tre sono nati dal secondo matrimonio, con Veronica Lario: Barbara, Eleonora e Luigi. Come detto, ogni figlio ha delle quote nelle holding di Fininvest. Finora i ruoli gestionali sono stati affidati ai primi due, ma se la distribuzione delle quote delle società, dopo il decesso, dovesse essere uguale per tutti i figli, le cose potrebbero cambiare: i tre figli avuti dal secondo matrimonio avrebbero la maggioranza relativa, detenendo più quote, complessivamente, dei primi due.

Su questo nodo si gioca la partita dell’eredità di Berlusconi: Marina è da sempre considerata la vera erede. Se le quote fossero divise in parti uguali ognuno avrebbe circa il 12%. Se, invece, l’ex presidente del Consiglio avesse deciso di lasciare la quota libera dell’eredità a uno tra Marina e Pier Silvio, allora le cose cambierebbero. Una mossa che molti si aspettano, per lasciare maggior potere nelle mani della primogenita.

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