L’uomo dei Benetton all’Anas. Era troppo persino per Draghi. I partiti contro la scelta di de Carolis che si ritira. Sarebbe stato l’ultimo schiaffo ai morti del Morandi

Il governo è stato costretto a ripensarci. La nomina di Ugo de Carolis, uomo dei Benetton, ad amministratore delegato di Anas è saltata.

L’uomo dei Benetton all’Anas. Era troppo persino per Draghi. I partiti contro la scelta di de Carolis che si ritira. Sarebbe stato l’ultimo schiaffo ai morti del Morandi

Il troppo storpia. E alla fine il governo è stato costretto a ripensarci. La nomina di Ugo de Carolis (nella foto), uomo dei Benetton, ad amministratore delegato di Anas salta. La società stradale da più di tre mesi è in regime di prorogatio, dopo che ad (Massimo Simonini) e presidente (Claudio Andrea Gemme) sono scaduti con l’approvazione del bilancio a fine aprile. Il cda di Fs, azionista dell’Anas, si sarebbe riunito in mattinata per deliberare, ma la decisione non è arrivata. Le indiscrezioni davano l’arrivo di de Carolis come ad e di Edoardo Valente, generale di corpo d’armata della Guardia di Finanza come presidente.

Ma è sul nome di de Carolis che scoppia la bufera. Sulle barricate soprattutto Pd, M5S, Leu, Lega e Fdi. Peraltro, a quanto trapela da fonti del M5S, il capogruppo pentastellato al Senato, Ettore Licheri, aveva raccolto in una lettera, che aveva come oggetto la candidatura di de Carolis ad amministratore delegato di Anas, le firme di tutti i capigruppo a Palazzo Madama, ad eccezione di Italia Viva.

Nella lettera, che sarebbe stata poi sottoposta al premier, veniva espressa la totale contrarietà rispetto a quella ipotesi di nomina. “Ci fidiamo di Draghi”, replicano i renziani. Ad ogni modo in serata è lo stesso manager a “ritirare la disponibilità ad assumere l’incarico, anche in considerazione della rilevanza strategica di Anas”. Le forze politiche considerano un oltraggio alla memoria delle vittime del Ponte Morandi il possibile arrivo dell’ex manager del gruppo Atlantia, uomo di fiducia della famiglia Benetton e vicino a Giovanni Castellucci, ex braccio destro della famiglia di Ponzano veneto imputato per la tragedia che ha colpito la città di Genova tre anni fa.

La sua nomina “sarebbe uno schiaffo per tutti i liguri. Chiediamo al ministro Enrico Giovannini di smentire le voci che indicano de Carolis al vertice di Anas”, attacca il deputato della Lega Edoardo Rixi, componente della Commissione Trasporti e responsabile nazionale Infrastrutture. “Da ligure – aggiunge – sono disgustato da questa possibile nomina”. Chiamano in ballo il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, chiedendo che intervenga in Aula anche Raphael Raduzzi (Misto) e Arianna Spessotto (Alternativa C’è).

Il M5S parla di nomina “irricevibile”. Danilo Toninelli, che da ministro ha condotto una dura battaglia contro i Benetton per il crollo del ponte di Genova, attacca: “Con questi signori abbiamo già dato: la battaglia portata a termine dal M5s per riportare sotto il presidio pubblico i 3mila km di autostrade controllati da Atlantia è stata dura e doverosa. Vedere questi signori uscire dalla porta e rientrare dalla finestra sarebbe uno sfregio: non solo per le vittime del Morandi, ma per tutti gli italiani”.

E si infuriano anche i dem: “Si avvicina il 14 agosto, data in cui si ricorda il terzo anniversario del crollo del Ponte Morandi che ha provocato 43 vittime e che rappresenta una ferita aperta e profonda per tante famiglie, per la nostra città e per il Paese intero, uno spartiacque indelebile nella storia di Genova e dell’Italia, che credo nessuno possa dimenticare. Per questo la nomina quale amministratore delegato di Anas di de Carolis, qualora fosse confermata, suonerebbe in questi giorni di lutto ancora più irrispettosa, oltre che nei fatti irricevibile.

Crediamo che l’inopportunità di questa ipotesi sia talmente evidente che il governo non possa far altro che scongiurarla”, tuona la senatrice genovese del Pd, Roberta Pinotti. Ugualmente spiazzato dalle voci che si rincorrono su de Carolis è Leu. Mentre per bloccare la nomina si attiva FdI. A scongiurare la funesta ipotesi è alla fine lo stesso manager dei Benetton.