Via libera del Consiglio dei ministri al decreto crescita. Ma slitta il provvedimento per risarcire i risparmiatori vittime delle crisi bancarie

Approvato il decreto crescita "salvo intese"

Rottamazione delle cartelle anche a livello locale, fondo per la prima casa per i giovani e revisione dell’Ires. Senza dimenticare il superammortamento, la deducibilità Imu per i capannoni, la privatizzazione degli immobili più estesa e la cosiddetta “norma Fraccaro” con 500 milioni per tutti i Comuni. Sono tante le misure contenute nel Dl Crescita licenziato dal Consiglio dei ministri: si tratta di un testo eterogeneo che nei piani del Governo dovrebbe, insieme con lo Sblocca-Cantieri, rilanciare l’economia.

Al di là dell’impasse sui rimborsi per i truffati dalle banche diverse, come detto, sono le misure inserite nel decreto. Partiamo dal taglio dell’aliquota Ires dal 24 al 15%, che viene sostituito con l’applicazione subito dell’aliquota agevolata al 22,5%, a partire dall’anno di imposta 2019, e poi al 21,5% per il 2020 e al 20,5% per il 2021. Si alza, poi, la deducibilità dell’Imu sui capannoni industriali, che passa dal 40% al 50% per il 2019 e dovrebbe salire al 60% l’anno prossimo, come ha garantito il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Ed è stato sempre Di Maio a comunicare che nel decreto è entrata anche la norma che permetterà al Governo di rilevare quote di Alitalia.

Fondamentale anche lo stanziamento di 100 milioni per la prima casa: il fondo concede garanzie, a prima richiesta, nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo non superiore a 250 mila euro, per l’acquisto di unità immobiliari non di lusso, da adibire ad abitazione principale. L’articolo 14 del decreto, ancora, prevede di allargare la rottamazione delle cartelle esattoriali anche agli enti locali. Ci sono, poi, anche le dismissioni di immobili di proprietà di enti locali.

L’obiettivo è quello di “ampliare” e “rafforzare” il piano di cessione di immobili pubblici previsto dal Governo, che deve raggiungere specifici target di finanza pubblica. Spazio, poi, anche, alla norma che mira a far rientrare i “cervelli” in Italia: chi torna in Italia e trasferisce la propria residenza in una regione del Sud dovrà pagare i tributi solo sul 10% del reddito. Infine, come detto, la norma Fraccaro: il provvedimento inserito nel decreto, su cui tanto ha insistito il ministro per i Rapporti col Parlamento, prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro a favore dei Comuni per opere energetiche e sviluppo sostenibile. Ora, ovviamente, il decreto passa al vaglio del Parlamento.