Vitalizi ai condannati, parla la senatrice-questore M5S, Bottici: “Persa la dignità al cospetto del Paese”

I vitalizia ai condannati per la Bottici sono uno schiaffo morale ai cittadini, all’etica delle istituzioni e alla dignità di questo Paese.

Vitalizi ai condannati, parla la senatrice-questore M5S, Bottici: “Persa la dignità al cospetto del Paese”

“Uno schiaffo morale ai cittadini, all’etica delle istituzioni e alla dignità di questo Paese, tanto più in un periodo di profonda crisi sanitaria, economica e sociale”. La senatrice-questore del M5S, Laura Bottici, non usa mezze misure per descrivere le ultime vicissitudini che hanno portato prima la Commissione Contenziosa e poi il Consiglio di Presidenza del Senato a ripristinare il vitalizio degli ex senatori Roberto Formigoni e Ottaviano Del Turco, entrambi condannati in via definitiva (leggi l’articolo).

Con la sentenza Formigoni, la Commissione Contenziosa di Palazzo Madama ha restituito il vitalizio al Celeste su cui grava una condanna definitiva per corruzione e ha annullato la delibera Grasso del 2015. Oggi è stata la volta di Del Turco, ora toccherà a tutti gli altri?
“È una domanda che mi sono posta subito pure io ed è per questo che ho chiesto alla presidente Casellati e all’amministrazione di fare ricorso e chiedere una sospensiva. Visto che con la sua sentenza la commissione annulla la delibera del 2015, temo proprio di sì. Sarebbe un ulteriore schiaffo morale ai cittadini, all’etica delle istituzioni, alla dignità di questo Paese, tanto più in un periodo di profonda crisi sanitaria, economica e sociale”.

Di certo si tratta di una vera e propria grana. Quanto potrebbe costare alle casse di Palazzo Madama la restituzione del vitalizio a tutti gli ex senatori condannati?
“Non sono in grado di quantificarlo adesso. Il costo non calcolato e non preventivato è un motivo in più per sospendere la sentenza della commissione Contenziosa, così come abbiamo già ottenuto per l’altra sentenza contro la nostra delibera che ha tagliato i vitalizi”.

Intanto fa discutere che tra le motivazioni della decisione della Commissione Contenziosa sia stato tirato in ballo proprio il Reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle e che, sentenza alla mano, giustificherebbe il ripristino del vitalizio…
“Intanto precisiamo che si cita un articolo contenuto nella legge sul Reddito di Cittadinanza che nulla c’entra con il Reddito. L’art. 18 bis prevede dei casi in cui si può sospendere il trattamento pensionistico ai cittadini: può avvenire solo in caso di condanne per mafia o terrorismo o se abbiamo a che fare con latitanti o evasi. Ma il Parlamento ha il diritto/dovere di darsi regole più stringenti per ragioni di etica pubblica. Se la cosiddetta autodichia esiste, non va usata solo quando c’è da difendere certi privilegi, ma per rendere la politica e le istituzioni un esempio. È sacrosanto stabilire che gli ex senatori condannati per reati gravi non debbano ricevere il vitalizio, che sia intero o ricalcolato al ribasso con metodo contributivo, come abbiamo voluto noi 5 Stelle”.

A suo avviso esistono gli estremi per ricorrere contro la decisione della Commissione Contenziosa di Palazzo Madama e in caso ci può dire su quali basi?
“Credo proprio che esistano estremi tecnici giuridici e etico-morali”.

Che effetto le fa assistere alla restaurazione di quello che il Movimento Cinque Stelle ha sempre definito “un privilegio” mentre il Paese sta affrontando la più devastante crisi economica dal secondo dopoguerra?
“Un brutto effetto, mi domando come chi ne è responsabile guardi il Paese fuori da questi palazzi. Si ricorre a fantasiose interpretazioni per difendere l’indifendibile. Potrei essere più pesante ma ho rispetto per i lettori e per le istituzioni”.