La Sveglia

Vittime del lavoro, l’ecatombe non si ferma

Vittime del lavoro, l’ecatombe ancora non si ferma. Ma le misure del governo sono solamente un pannicello caldo.

Vittime del lavoro, l’ecatombe non si ferma

L’altro ieri a Valdidentro, in provincia di Sondrio, un operaio di 51 anni ha perso la vita dopo essere stato schiacciato da 300 kg di pannelli di legno. Inutili i soccorsi. A Genova Pegli un operaio è caduto da oltre tre metri e non ce l’ha fatta. Inutili soccorsi anche qui. Poco prima, nella notte, tre operai erano feriti gravemente – due di 48 anni sono in terapia intensiva con prognosi riservata, un altro di 38 anni in gravi condizioni – dopo un incidente nel cantiere per la realizzazione della galleria passo San Giovanni-Cretaccio, in Trentino. Sono precipitati forse a causa di un cedimento del carrello elevatore da un cestello all’altezza di 5 metri.

Per l’Osservatorio nazionale morti sul lavoro al 21 marzo sono morte 220 persone sul luogo di lavoro che diventano 285 se si aggiungono i morti in itinere. Ieri Cgil e Uil hanno annunciato una manifestazione per il 20 aprile “per dare un segnale al governo e chiedere risultati”. “Il governo ha trovato solo 12 milioni per nuovi ispettori del lavoro, ma 600 milioni per gli agricoltori”, spiega il segretario della Uil Bombardieri.

Sciopero di quattro ore annunciato per l’11 aprile. Tra le richieste dei sindacati un nuovo Durc dove viene riportata anche “l’assenza di denunce di infortuni gravi e mortali negli ultimi cinque anni”. Altre richieste: stop ai fondi pubblici alle imprese senza requisiti di regolarità e legalità e che non applicano i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi. L’applicazione del codice degli appalti pubblici anche in quelli privati. Il divieto di subappalti a cascata, sia nel pubblico che nel privato. E poi più controlli e più ispezioni.