Viva l’inciucio, ultimo show di De Luca. L’ira del presidente per il giro di vite in Campania. Di Maio lo zittisce: “Le sue sceneggiate le pagano i cittadini”

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ne ha per tutti. Si è scagliato contro l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte colpevole, a suo dire, di non essersi mosso con tempismo e con scelte volte a limitare la crisi sanitaria nella quale si trovano alcune regioni italiane. Leggasi Campania. “Anziché andare allo sbaraglio – ha detto il governatore campano – sarebbe meglio avere un Governo di unità nazionale, di persone perbene, che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandare a casa il Governo”. Il governatore non ha risparmiato neanche il conterraneo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, reo di aver proposto nuove zone rosse ed un intervento dell’esercito e della protezione civile a sostegno delle strutture ospedaliere al collasso.

Proprio il ministro degli Esteri è al centro degli attacchi al vetriolo mossi da De Luca: “Di Maio era quello che ha criticato la nostra scelta degli ospedali modulari perché secondo lui si sprecava denaro pubblico, è uno degli esponenti di Governo che avrebbe dovuto impegnarsi per fare arrivare il personale medico. Voleva continuare a tenere il commissario in Campania, così avremmo fatto la fine peggio della Calabria. E parla, parla. Mi voglio fermare perché il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni di istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore”. Ma di Maio non ci sta e risponde. A pagare “per gli errori” del presidente De Luca “non è lui in persona, ma sono i campani”, accetti “con umiltà gli aiuti” del governo. Il governatore dem continua la sua invettiva criticando anche la narrazione sulla Campania delle ultime settimane: “Napoli e la Campania non possono non essere il peggio del peggio e se non lo siamo ci sta gente che sta male in Italia e qualche imbecille pure a Napoli”, ha detto citando il caso del paziente ritrovato morto in bagno all’ospedale Cardarelli.

“Ho letto sui giornali che negli ospedali della Campania si muore nei bagni. Una vergogna senza fine, non ci sono parole per quello che hanno scatenato contro di noi. Le cose a cui stiamo assistendo sono in larga misura la forma moderna di un anti-meridionalismo, un anti-napoletanismo che rimane sempre sotto traccia e che di fronte a ogni emergenza viene a galla, esplode e si manifesta in tante forme diverse. In questa circostanza si manifesta nelle forme di una campagna di sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania, cioè contro i cittadini campani, contro le migliaia e migliaia di medici e infermieri, personale che sta dando una prova in qualche caso eroica di responsabilità e di attaccamento al dovere e anche di orgoglio civico”.