Rischia di trasformarsi in un pasticcio la decisione dell’Ucraina di limitare l’indipendenza dell’Agenzia anticorruzione (NABU). Dopo le proteste di piazza da parte dei cittadini infuriati, anche il Cremlino ha colto la palla al balzo per criticare l’amministrazione di Volodymyr Zelensky.
Infatti, il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato ai giornalisti di voler dire “chiaramente e senza mezzi termini” che “è ovvio che una parte significativa del denaro ricevuto dall’Ucraina sia stata rubata. Il Paese è pieno di corruzione. Ciò significa che il denaro dei contribuenti americani ed europei è stato, in larga misura, rubato in Ucraina, e può essere affermato con un elevato grado di certezza”.
“La corruzione è un problema urgente per l’Ucraina, ma tutto ciò che riguarda la subordinazione o la ristrutturazione di varie agenzie governative è una questione interna all’Ucraina”, ha concluso Peskov.
Zelensky limita l’Anticoruzzione ucraina e Putin lo sbeffeggia: “Avevamo ragione noi, corruzione dilagante a Kiev”
Proprio le proteste di piazza – e le critiche giunte anche da diversi Paesi UE, in particolare dalla Germania guidata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz – hanno spinto Zelensky a cercare di calmare le acque, affermando che “il governo ascolta ciò che la società sta dicendo”.
“Vediamo cosa le persone si aspettano dalle istituzioni statali: giustizia garantita e il funzionamento efficace di ciascuna istituzione. Abbiamo discusso le necessarie decisioni amministrative e legislative che rafforzerebbero il lavoro di ciascuna istituzione, risolverebbero le contraddizioni esistenti ed eliminerebbero le minacce. Tutti lavoreremo insieme. A livello politico, forniremo supporto”, ha scritto su X Zelensky, nella speranza – a quanto pare vana – di placare le proteste.