Finita la pacchia dei giornali gratis. La Procura di Bari ordina e Telegram esegue. Oscurati 19 canali che li diffondevano illecitamente

Non sono più disponibili da qualche ora, “a causa di violazioni di copyright”, i 19 canali, aperti sulla piattaforma di messaggistica russa Telegram, che diffondevano illecitamente a migliaia di utenti le copie digitali di quotidiani, riviste e libri. La chiusura è avvenuta in seguito alla notifica a Telegram di un decreto di sequestro preventivo, firmato ieri dal procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi, eseguito ieri dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo pugliese.

L’inchiesta, in cui sono ipotizzati i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore (Legge 633/41), è scaturita da una denuncia dell’Agcom dopo una segnalazione in cui la Federazione degli editori (Fieg) chiedeva di bloccare il fenomeno. Al momento le contestazioni sono rivolte nei confronti di soggetti in corso di identificazione che “introducendosi nei sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri protetti da misure di sicurezza” avrebbero sottratto “migliaia di file in formato pdf, riversandoli illecitamente su numerosi canali Telegram”.