In Moldova e Lesotho c’è più libertà di stampa che in Italia. La spietata classifica di Reporters sans frontieres

L'Italia scivola sempre più indietro, in 77esima posizione, nella classifica di Reporters sans frontieres. Superata anche da Armenia e Moldova.

Un Paese in cui è difficile fare inchieste giornalistiche. E in cui i cronisti rischiano di finire a processo come nel caso di VatiLeaks. Così l’Italia precipita in 77esima posizione nella classifica sulla libertà di stampa, stilata da Reporters sans frontieres, addirittura alle spalle di Lesotho, Moldova e Armenia. Appena davanti al Benin e alla Guinea Bissau.

Italia libertà di stampa

“Nel 2015 La Repubblica ha denunciato che tra 30 e 50 giornalisti sono sotto protezione perché sono stati minacciati. Il livello di violenza contro i giornalisti (incluse violenze verbali, intimidazioni fisiche e minacce di morte) è allarmante”, si legge nel dossier di Rsf. Che ricorda anche come “il sistema giudiziario della Città del Vaticano sta perseguitando i media in connessione agli scandali Vatileaks e Vatileaks 2. Due giornalisti rischiano fino a otto anni di prigione per aver scritto libri sulla corruzione e gli intrighi all’interno della Santa Sede”.

Libertà di stampa, deficit mondiale
Il problema della libertà di stampa è comunque globale. “La sopravvivenza di un’informazione indipendente sta diventando sempre più precaria, sia nei media privati o controllati dagli stati, a causa delle ideologie, soprattutto religiose, ostili alla libertà di stampa”, scrive Reporters sans frontieres. L’unica oasi sembra essere il Nord Europa. Al primo posto nella graduatoria resiste infatti la Finlandia, seguita da Paesi bassi che hanno superato Norvegia e Danimarca, ora rispettivamente in terza e quarta. Al quinto posto c’è la Nuova Zelanda, davanti a Costa Rica (in risalita di dieci posizioni), Svizzera (+13) e Svezia (-3).

Prime dieci libertà di stampa

Un buon segnale arriva dalla Tunisia, che con l’arrivo di un governo democratico scala 30 posizioni, entrando nella top 100, piazzandosi 96a. Bene anche l’Ucraina che scala 22 gradini, nonostante i problemi di stabilità persistano. Crolla, invece, la Polonia dopo la scalata dei nazionalisti al potere: ora è al 47o posto (-29). I Paesi in cui la libertà di stampa è inesistente sono: Eritrea, Corea del Nord, Turkmenistan, Siria, Cina, Vietnam, Sudan.