Un’ordinanza inaspettata e che ora fa tremare le casse della Regione del Trentino Alto-Adige. Il giudice Roberto Beghini (nella causa pilota dell’ex consigliere Alois Kofler) ha dichiarato infatti “rilevante” e “non manifestamente infondata” la questione di legittimità costituzionale relativamente sull’attualizzazione dei vitalizi. Dovesse la Consulta dar ragione al ricorso di 62 ex consiglieri regionali, non solo la Regione dovrebbe sborsare una trentina di milioni di euro, ma sarebbe compromessa la destinazione a fini di intervento sociale di cospicui capitali.

In altre parole, l’ente potrebbe essere costretto a restituire 29,6 milioni, i 16,8 milioni già ricevuti dagli ex consiglieri regionali, oltre, ovviamente a non prendere i 12,8 milioni che non sono ancora stati restituiti. Insomma, se la Corte Costituzionale dovesse accogliere la tesi del giudice, che ritiene violato l’articolo 3 della Costituzione, sarebbe un grosso guaio per le casse regionali. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio. Infatti, il 29 marzo prossimo si terrà un’altra udienza davanti al giudice Massimo Morandini e in quell’occasione le difese degli ex consiglieri e delle vedove, rappresentate dai professori Vaccarella, Luciani e dall’avvocato David Micheli proporranno altre questioni di costituzionalità riguardanti il taglio del 20% dell’assegno vitalizio di chi aveva optato per il vecchio sistema di vitalizio senza scegliere l’attualizzazione e per le vedove, l’aumento dal 4 al 12% del cosiddetto contributo di solidarietà e il tetto di 9 mila euro per chi percepisce sia il vitalizio regionale che il vitalizio da parlamentare. E qui, insomma, l’ammanco per la Regione potrebbe crescere ancora a dismisura.