Diciotti bloccata a Catania. I pm salgono a bordo della nave e Salvini dà il via libera ai bambini: “Possono sbarcare”

A due giorni dall’attracco al porto di Catania della nave Diciotti, la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo dell’imbarcazione dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta, al momento, è a carico di ignoti. Un atto di forza che ha spinto Matteo Salvini ad una concessione importante: “Con il mio permesso non sbarca nessuno, solo i bambini. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano”. I 29 minori, dunque, potranno scendere dalla nave. Intanto continua il braccio di ferro con l’Europa. Le parole di Tove Ernst, portavoce della Commissione per la Migrazione, che fa sapere che “continuiamo a lavorare” perché trovare una soluzione “è prima di tutto un imperativo umanitario“, sa di clamorosa presa in giro. Sarebbe da chiedergli cosa intenda, nello specifico, per “imperativo umanitario”, considerando che 177 persone sono ferme da giorni su una nave senza poter scendere proprio per l’inoperatività e inefficienza di questa Europa.

La lettera – Nel clamoroso stallo politico e istituzionale a muoversi sono, come detto, i magistrati. La Procura per i minorenni di Catania ha inviato una lettera ai ministri competenti per una soluzione. In una missiva rivolta all’Interno, alle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto si chiede che “i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare”. Esattamente quanto fatto poi dal titolare del Viminale.  Nel frattempo il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti, è salito sulla nave. Quando è andato via ha dato conferma dell’inchiesta: “Dobbiamo fare un’attenta valutazione: la politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni, ma queste decisioni non possono cozzare con la Costituzione Italiana e col codice penale. L’ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma, è in piedi”. Sul molo, intanto, continuano le manifestazioni di solidarietà ai migranti da parte di associazioni e opposizione. Ad intervenire anche Giuseppe Civati che ieri è arrivato a Catania: “Tra ricatti criminali e persone fermate su un’imbarcazione della Guardia costiera, la situazione ha superato ogni limite. Bisogna stare vicino a chi ha subito violenze, da cui scappano, ma anche mostrare vicinanza all’equipaggio della Diciotti”.

Lo scontro – Ad accogliere l’istanza dei magistrati sui minori è il presidente della Camera Roberto Fico. La terza carica dello Stato, manda un messaggio chiaro al governo – e non è la prima volta –  contro la linea di intransigenza sulla gestione dei migranti: “La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare”, scrive in un tweet. Secondo Fico i migranti “non possono essere più trattenuti a bordo”, dunque devono scendere e “poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue”. Di contro, però, dal Viminale si fa sapere che non ci sono novità. Lo stallo, dunque, permane nonostante due sere fa, in un’intervista a Euronews, Danilo Toninelli sperava che “entro domani”, (quindi oggi, ndr) ci potessero essere “delle soluzioni”. Solo in serata Salvini “apre i porti” ai minori. Ma sulla linea del Governo punta i piedi: “Fico ha detto che Sallvini sbaglia? Gli dico, tu fai il presidente della Camera, io faccio il ministro dell’Interno” ha aggiunto. “Sei il presidente della Camera come era la Boldrini, a volte penso che questa carica non porti fortuna; Bertinotti, Fini, Boldrini, occhio che non porta fortuna”.