Non c’è più trippa per Bacchi. Arrestato il re delle scommesse online in affari coi boss di Cosa nostra: gestiva 700 agenzie in tutta Italia

Non c'è più trippa per Bacchi. Arrestato il re delle scommesse online in affari coi boss di Cosa nostra: gestiva 700 agenzie in tutta Italia

Non è più “cosa loro”. Vasta operazione questa mattina contro l’organizzazione Cosa Nostra da parte della polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

Più di 200 poliziotti del servizio centrale operativo e della squadra mobile di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 31 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, auto riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di scommesse ed alla truffa ai danni dello Stato, stupefacenti e altro.

Ma l’operazione ha una importanza fondamentale perché, come scrive su Repubblica Salvo Palazzolo, tra i 31 arrestati c’è anche Benedetto Ninì Bacchi: il “re” siciliano del gioco on line è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ultima indagine della Direzione distrettuale antimafia diretta da Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca è riuscita ad entrare nei segreti finanziari dei clan. I boss hanno fatto il salto di qualità: non più solo la gestione di singole agenzie, ma un accordo con l’insospettabile imprenditore che curava alcuni fra i più noti circuiti di scommesse. Il patto con la mafia, emergerebbe dall’inchiesta, avrebbe portato a Bacchi il monopolio nel settore, attraverso la gestione di 700 agenzie in tutta Italia – agenzie abusive – e a un giro d’affari di un milione di euro al mese. Parte degli introiti, fra i 300 e gli 800 mila euro all’anno, veniva poi distribuita all’organizzazione mafiosa.