Salvini, Di Maio & co. Ecco i ministri in corsa per il Governo Conte. Plotone di fedelissimi. Ma è polemica su Savona e Massolo

Salvini, Di Maio & co. I ministri in corsa per il Governo Conte. Plotone di fedelissimi. Ma è polemica sui due tecnici Savona e Massolo

È probabile, come nella migliore delle tradizioni, che qualcuno entri Papa ed esca cardinale. Ma una volta risolto il rebus su chi guiderà l’Esecutivo Lega-M5s (che ieri hanno indicato al Colle il nome di Giuseppe Conte), bisognerà formare la squadra che dovrà tradurre dalla teoria alla pratica il “Contratto per il Governo del cambiamento”. In lizza ci sono i nomi dei fedelissimi di Di Maio e Salvini più degli outsider come Giampiero Massolo e Paolo Savona. Ecco chi sono.

LUIGI DI MAIO (M5s)
Nato ad Avellino nel 1986, è il capo politico del Movimento del quale è entrato a far parte nel 2007. Volto moderato del grillismo, ha scalato posizioni fino a diventare, a settembre dell’anno scorso, il candidato premier alle Politiche del 4 marzo. È in pole per diventare ministro di Sviluppo economico e Lavoro (che saranno accorpati). È grande appassionato di Formula 1.

MATTEO SALVINI (Lega)
Ha portato il Carroccio dal 4% del 2013 al 17% delle ultime Politiche. Classe ’73, da giovane ha frequentato il Leoncavallo prima di diventare fan di Marine Le Pen. Nemico giurato dell’immigrazione clandestina, andrà a occupare la poltrona di ministro dell’Interno che è stata di un altro pezzo da 90 della Lega come Roberto Maroni. È il leader più seguito su Facebook con oltre 2,2 milioni di fan.

GIANCARLO GIORGETTI (Lega)
È il ‘Gianni Letta’ di Salvini, di cui oggi è vicesegretario e capogruppo alla Camera. Bocconiano, 51 anni, cugino del banchiere Massimo Ponzellini, per lui si profila l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. È tifosissimo del Southampton, di cui ha fondato il fan club italiano.

ALFONSO BONAFEDE (M5s)
Avvocato esperto di class action, classe ’76, è uno dei fedelissimi del leader del Movimento. Nel 2009 ha sfidato Matteo Renzi per diventare sindaco di Firenze, fermandosi all’1,82%. È in pole per il ruolo di ministro della Giustizia insieme alla leghista Giulia Bongiorno. Da due anni è responsabile della funzione “Scudo della Rete” della piattaforma Rousseau.

LAURA CASTELLI (M5s)
Classe ’86 come Di Maio, laureata in Economia aziendale, è entrata nel Movimento otto anni fa e il 4 marzo è stata rieletta deputata. Vicina a Chiara Appendino, è responsabile dei dossier economici dei grillini ed è stata l’unica donna ad aver partecipato al tavolo per la stesura del contratto. È contraria alla Tav: anche per questo, è in lizza come ministra dei Trasporti (insieme al leghista Armando Siri).

PAOLO SAVONA (Tecnico)
La vera casella bollente è quella dell’Economia. Il nome più in voga è quello dell’ex ministro dell’Industria nel 1992-93 all’epoca del Governo europeista di Ciampi. Il punto, però, è che nel frattempo il pensiero economico di Savona è radicalmente cambiato. Basti pensare al fatto che negli ultimi anni è stato uno dei principali “ciceroni” economici di Claudio Borghi e Alberto Bagnai, gli scatenati economisti anti euro poi reclutati in Parlamento dalla Lega. Nel 2013 l’attuale candidato ministro fu addirittura tra i sostenitori del “Manifesto di solidarietà europea”, un movimento europeo di economisti che propugnava  la cosiddetta “segmentazione controllata” della moneta unica, in pratica un’uscita progressiva dei paesi dall’euro, tutelando quelli più deboli. Insomma, Savona non sembra tranquillizzare il Colle.

GIAMPIERO MASSOLO (Tecnico)
Per la Farnesina i bookmakers scommettono sull’ambasciatore, che sarebbe gradito anche ai 5 Stelle, da sempre interessati agli Esteri. Peccato che tutti i più importanti incarichi della carriera di Massolo risalgano a Governi di Centrodestra o tecnici: nel 1994 capo segreteria dell’allora premier Berlusconi, nel 2004 capo di gabinetto dell’allora ministro degli esteri Fini, nel 2012 capo del Dis (Servizi) con il Governo Monti. Per questo alcuni osservatori dicono che se la Farnesina sin dall’inizio non rientra nelle ambizioni della Lega, e se di conseguenza rappresenta un pallino per i grillini, non si capisce come questi possano accettare un profilo legato al centrodestra e ai poteri forti. Per esempio alla famosa Trilateral, di cui Massolo fa parte.

RICCARDO FRACCARO (M5s)
Per qualcuno è il ‘Di Maio del Nord’. Nemico giurato dei vitalizi, è stato segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera nella passata Legislatura e oggi è Questore anziano di Montecitorio. Potrebbe ricoprire il ruolo di ministro della Difesa (ruolo per il quale gira anche il nome di Elisabetta Trenta) o della Semplificazione.

VINCENZO SPADAFORA (M5s)
Prima di diventare l’uomo ombra di Di Maio, ha lavorato sia con Alfonso Pecoraro Scanio sia con Francesco Rutelli (Beni culturali) prima di diventare Garante per l’infanzia. Il suo nome era circolato per la premiership ma il 44enne neo deputato originario di Afragola dovrà “accontentarsi” del ministero dell’Istruzione.

NICOLA MOLTENI (Lega)
“Sono a disposizione del Carroccio e di Salvini”, ha detto commentando un suo possibile ingresso nel Governo giallo-verde (come ministro dell’Agricoltura). Quarantadue anni, tre legislature alle spalle, nel quinquennio scorso presentò la pdl sulla legittima difesa. Oggi è presidente della commissione speciale della Camera.

DOMENICO FIORAVANTI (M5s)
Nato a Trecate (Novara) nel 1977, è stato il primo italiano a diventare campione olimpico nel nuoto in corsia e primo atleta a vincere la combinata 100 e 200 metri rana in un’edizione dei giochi olimpici (Sidney 2000). Indicato da Di Maio come ministro dello Sport prima delle elezioni, è il nome naturale per succedere a Luca Lotti.

EMILIO CARELLI (M5s)
Ex direttore di Sky Tg24, 66 anni, è stato eletto per la prima volta deputato il 4 marzo. Dopo essere stato inserito nella rosa dei papabili premier, il suo nome è in pole position per guidare il ministero dei Beni Culturali. Sul tavolo anche i nomi del leghista Lorenzo Fontana e di Michela Montevecchi (in corsa anche per l’Ambiente col generale Sergio Costa).

GIAN MARCO CENTINAIO (Lega)
Una laurea in Scienze politiche, per il 46enne capogruppo leghista al Senato si profila l’incarico di ministro del Turismo con delega agli Affari regionali.

GIULIA GRILLO (M5s)
Catanese, classe ’75, si è candidata per la prima volta alle Regionali in Sicilia del 2008 con la lista “Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano Presidente”, non risultando eletta. Oggi è capogruppo dei grillini alla Camera. È la candidata numero uno per il ministero della Salute.

SIMONA BORDONALI (Lega)
La 46enne neodeputata, ex assessora della giunta Maroni in Lombardia, corre per la poltrona del neonato ministero della Disabilità.

VITO CRIMI (M5s)
Un ruolo di peso nel Governo dovrebbe poi andare al senatore siciliano: sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti. Nella scorsa Legislatura infatti Crimi era al Copasir.