Traffico di droga e usura a Napoli. Maxi operazione di Polizia contro i clan: arrestate oltre 60 persone, molte controllavano i traffici illeciti al centro

Manette e sequestri per indebolire il clan Amato-Pagano, molto attivo al nord di Napoli nel traffico di droga. Sono diciassette le persone arrestate.

Arresti e sequestri per indebolire il clan Amato-Pagano, molto attivo al nord di Napoli nel traffico di droga. Ma anche un blitz nel rione del Pallonetto a Santa Lucia contro il clan Elia, che impiegava anche adolescenti per l’attività di usura e spaccio controllando le zone più centrali della città. In due diverse operazioni di Polizia, sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, infliggendo un duro colpo alla camorra napoletana con un totale di 63 persone finite in manette. Inoltre è stato disposto l’ingente sequestro di beni e anche di attività commerciali a Napoli, Roma e Caserta, sospettate di avere legali con la famiglia criminale.

Ben 45 persone sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulle attività illecite del clan Elia, che gestiva il traffico di stupefacenti e chiedeva il pizzo al centro di Napoli. La famiglia camorristica aveva il controllo di zone come piazza del Plebiscito, via Santa Lucia, ma anche il borgo Marinari e via Partenope. I boss chiedevano pure a ragazzini d 14 anni di confezionare la droga per lo spaccio e la vendita. Secondo gli inquirenti, inoltre, i gestori di ristoranti venivano continuamente vessati: erano costretti a fare continui regali agli esponenti del clan che gestivano le piazze dello spaccio.

La seconda ondata di arresti ha colpito il clan Amato-Pagano. I reati contestati, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di quantitativi di sostanze stupefacenti. La figura chiave era diventata Rosaria Pagano, tra i destinatari del provvedimento restrittivo: la donna, moglie di Pietro Amato, fratello defunto del potente boss Raffaele Amato, aveva assunto un ruolo di vertice gestendo gli affari illeciti del clan.