Rischio lockdown energetico, i Paesi dell’Ue vanno verso il razionamento del gas: dalle vetrine spente all’uso ridotto di termosifoni e condizionatori

Dal razionamento del gas alle vetrine spente: i Paesi dell’Unione Europea si preparano al rischio di lockdown energetico in inverno.

Rischio lockdown energetico, i Paesi dell’Ue vanno verso il razionamento del gas: dalle vetrine spente all’uso ridotto di termosifoni e condizionatori

Rischio lockdown energetico: i Paesi dell’Unione Europea stanno adottando misure volte a razionare gas e luce che spaziano dalle vetrine dei negozi spente all’uso ridotto di condizionatori e termosifoni.

Rischio lockdown energetico, i Paesi dell’Ue vanno verso il razionamento del gas

La crisi energetica, per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, è “un’emergenza nazionale” che travolgerà il mondo dell’imprenditoria e le famiglie italiane. L’allarme è stato lanciato anche da Confcommercio che ha stimato che i prezzi delle bollette in Italia sono destinati a raddoppiare a ottobre, facendo rischiare la chiusura a 120 mila aziende in Italia e compromettendo oltre 370 mila posti di lavoro. Le stime sono state confermate da Arera.

L’esasperarsi del caro energia, tuttavia, non riguarda solo l’Italia ma si sta ripercuotendo su tutta l’Europa. I Paesi dell’Ue, infatti, si stanno preparando ad attivare misure come il razionamento del gas e una sorta di lockdown energetico. Tra le iniziative al vaglio dei Governi europei ci sono lo spegnimento delle vetrine degli esercizi commerciali, i monumenti senza illuminazione o luci più fioche nelle strade. Inoltre, si procederà alla riduzione delle temperature nelle case e anche l’uso dell’acqua calda potrebbe essere precluso in alcune ore del giorno.

L’Europa intera, quindi, si sta preparando ad affrontare un inverno molto più difficile a causa della sempre più evidente carenza di gas a disposizione. L’obiettivo, di conseguenza, consiste nel risparmiare ogni metro cubo possibile nel tentativo di ridurre gli effetti nefasti scaturiti dal nuovo contesto geopolitico legato al conflitto russo-ucraino.

Dalle vetrine spente all’uso ridotto di termosifoni e condizionatori

Nel loro piccolo, anche le aziende stanno mettendo a punto strategie volte al risparmio e alla riduzione dei consumi. La situazione, tuttavia, è sempre più grave soprattutto in virtù della nuova, imminente chiusura del gasdotto Nord Stream 1 per manutenzione annunciata da Mosca nel periodo compreso tra il 31 agosto e il 2 settembre. La chiusura notificata dalla Russia ha portato il prezzo del gas a sfondare il tetto dei 340 euro al Mwh.

Alla luce di simili dati, per quanto riguarda l’Italia, Assoutenti ha rivelato che la spesa per luce e gas aumenterà del 300% nel 2023 per le famiglie rispetto alle cifre registrate nel 2020. Ogni nucleo familiare, infatti, raggiungerà una media di 5.266 euro. Nel 2022, invece, la spera si attesterà intorno ai 2.558 euro.

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