Naufragio a Lampedusa: finora 127 morti. Un barcone su cui viaggiavano 500 migranti è naufragato. Centinaia di persone in acqua, fra cui anche 30 bambini

Nuova tragedia della disperazione a Lampedusa. Almeno 127 migranti provenienti dalla Somalia, dal Ghana e dall’Eritrea, sono morti questa mattina a mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. Il barcone su cui viaggiavano – e che in totale aveva a bordo circa 500 persone – ha preso fuoco e tutti sono finiti in mare. I corpi delle vittime si trovano sulla banchina del porto. Intanto sono circa 250 i migranti che risultano ancora dispersi. Fermato uno degli scafisti.

I PRIMI SOCCORSI. Intorno alle 7.20 di questa mattina sono arrivate due segnalazioni alla capitaneria di porto da parte di altrettanti pescherecci. In entrambe si riferiva di migranti in acqua a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. Da Lampedusa si sono dirette sul posto due motovedette della guardia costiera e una della guardia di finanza, contestualmente a un elicottero della guardia costiera che si è alzato da Catania e ad uno di base sulla Nave Vega della marina militare. Tra i migranti soccorsi ci sono anche una trentina di bambini, tra cui uno di die mesi, e tre donne incinte.

I CORPI RECUPERATI. Sono 94 i corpi recuperati dai soccorritori, ma il bilancio è destinato a salire. In acqua, riferiscono i presenti, si vedono galleggiare molti cadaveri.  Sette persone coinvolte nel naufragio sono  ricoverate al pronto soccorso di Lampedusa in condizioni critiche, in particolare per problemi respiratori e per ipotermia. Fonti sanitarie fanno sapere che fra loro ci sono anche delle donne e che altre persone condotte nel centro di accoglienza dell’isola stanno ricevendo assistenza medica.

PAPA: PREGHIAMO DIO PER LE VITTIME.“Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa”. Così su Twitter Papa Francesco dopo la tragedia in mare. Viene la parola vergogna: è una vergogna!», ha poi esclamato a braccio Francesco al termine del discorso all’incontro celebrativo dei 50 anni dell’enciclica Pacem in terris promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.

LETTA: IMMANE TRAGEDIA, ALFANO A LAMPEDUSA. Il premier Enrico Letta ha incontrato il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla vicenda del naufragio di migranti a Lampedusa davanti all’Isola dei conigli. Il presidente del Consiglio e il vicepremier hanno concordato che al più presto Alfano effettuerà un sopralluogo a Lampedusa.

Alfano ha annunciato le prossime mosse verso l’Europa dopo l’ennesima tragedia del mare che coinvolge migranti. “Ho un appuntamento telefonico con il presidente della commissione europea Barroso fra un paio d’ore e gli faremo sentire nostra voce alta e forte, perché bisogna lavorare al di là delle acqua territoriali” nazionali, ha annunciato il vicepremier che ha sottolineato “questo è “un dramma non italiano ma europeo”. “Su 25 mila sbarcati 16 mila li abbiamo soccorsi noi. L’Europa deve diventare protagonista o non si può dire Europa solidale”, ha sottolineato.

 “I sommozzatori stanno cercando corpi incagliati sotto lo scafo”. Stiamo attrezzando i sacchi mortuari – ha aggiunto Alfano – e le bare per garantire un’efficienza totale, anche con l’umana pietas che uno stato democratico come l’Italia può assicurare” di fronte a una tragedia come quella di oggi a Lampedusa. “La rotta” del barcone di migranti naufragato al largo di Lampedusa “era” partita “dalla Libia, a bordo c’erano soprattutto eritrei e somali, partiti da Misuraca”, ha aggiunto Alfano.

E la Lega non ha perso occasione per attaccare il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge: “La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa – ha detto testualmente l’esponente della Lega – è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei Paesi del terzo mondo, porta a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra.