Blitz contro la ’Ndrangheta: cinque arresti tra Calabria, Piemonte ed Emilia. Per i pm gestivano un maxi giro di estorsioni

Blitz contro la ’Ndrangheta: cinque arresti tra Calabria, Piemonte ed Emilia. Per i pm gestivano un maxi giro di estorsioni

Blitz contro la ’Ndrangheta: cinque arresti tra Calabria, Piemonte ed Emilia. Per i pm gestivano un maxi giro di estorsioni

Un nuovo colpo alle cosche della ’Ndrangheta è stato inferto questa mattina all’alba, con un’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro. Cinque gli indagati raggiunti da misure cautelari: quattro sono finiti in carcere, mentre uno è stato colpito da un divieto di dimora nella regione Calabria. Le accuse sono pesanti: associazione di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa.

L’inchiesta della DDA di Catanzaro, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, ha preso il via a seguito delle denunce presentate da due imprenditori locali, vittime di tentativi di estorsione nella zona di Cassano all’Ionio e nei comuni limitrofi. Fondamentale, inoltre, è stato il contributo di un collaboratore di giustizia, le cui dichiarazioni hanno permesso di ricostruire l’operatività di due delle più radicate cosche della zona: quella degli Abbruzzese, detta anche “degli Zingari”, e quella dei Forastefano.

Secondo quanto emerso nella fase delle indagini preliminari, le attività estorsive sarebbero state parte di un più ampio progetto criminoso, con lo scopo di reperire fondi per sostenere economicamente i detenuti affiliati e le loro famiglie. Un sistema strutturato e gerarchico, che vedeva la partecipazione attiva anche di familiari e conviventi degli esponenti di vertice.

Blitz contro la ’Ndrangheta: cinque arresti tra Calabria, Piemonte ed Emilia. Per i pm gestivano un maxi giro di estorsioni

Tra gli arrestati figura un uomo ritenuto attuale reggente della cosca Abbruzzese, in seguito all’arresto di diversi membri nel corso di precedenti operazioni antimafia. Un altro indagato, convivente con un elemento apicale della stessa consorteria, avrebbe ricoperto un ruolo chiave nella gestione della contabilità del clan e nella trasmissione delle comunicazioni tra gli affiliati.

I provvedimenti sono stati eseguiti non solo in Calabria, ma anche in Piemonte e Emilia-Romagna, precisamente nelle province di Cosenza, Cuneo e Parma, a testimonianza della ramificazione della ’Ndrangheta ben oltre i confini regionali.

L’operazione contro la ’Ndrangheta rappresenta l’ennesima dimostrazione della capacità delle organizzazioni criminali di infiltrarsi nel tessuto economico locale, ma anche della determinazione dello Stato nel contrastarle. Le indagini, tuttora in corso, dovranno ora essere sottoposte al vaglio del processo per confermare i gravi indizi raccolti in questa fase.