In arrivo un codice a barre “evoluto” contro la contraffazione farmaci

Milano, 19 mag. (askanews) – Il mercato dei medicinali contraffatti rappresenta fino al 10% circa del settore farmaceutico globale. Un problema non solo economico ma un vero e proprio rischio per la salute collettiva. Con il decreto legislativo del 6 febbraio 2025, anche l’Italia ha implementato la direttiva europea “anticontraffazione del farmaco” tesa a introdurre un sistema di tracciamento e dunque a impedire che arrivino ai pazienti medicinali falsificati o contraffatti. Lo strumento per raggiungere questo obiettivo è il GS1 DataMatrix, già adottato negli altri paesi UE e introdotto in Italia con un altro decreto del ministero della Salute.”Il decreto pubblicato il 6 marzo 2025 – spiega Bruno Aceto, ceo GS1 Italy – stabilisce che su tutti i farmaci prescritti e commercializzati in Italia sia apposto un GS1 DataMatrix che è quindi uno standard GS1 per l’identificazione e la marcatura dei prodotti. Per noi è un risultato importante perché arriva dopo mesi di lavoro che abbiamo fatto con i rappresentanti delle aziende farmaceutiche, le associazioni di categoria. Abbiamo coordinato un gruppo di lavoro per supportare anche le istituzioni nella definizione della soluzione tecnica”.L’Italia è l’ultimo Paese, insieme alla Grecia, ad applicare la direttiva anticontraffazione dei farmaci. E il GS1 DataMatrix, infatti, è già presente su oltre 16,5 miliardi di confezioni di medicinali tra Europa e Stati Uniti. In Italia, al termine di un periodo di “stabilizzazione” fino al febbraio 2027, tutti gli astucci dei farmaci prescritti e commercializzati dovranno riportare cinque informazioni che consentono identificazione e tracciabilità:”La prima informazione – argomenta Aceto – è l’identificativo univoco di prodotto che si chiama GTIN, Global Trade Eight Number che appartiene appunto al sistema GS1. Poi c’è il codice seriale del prodotto, il lotto di produzione, la data di scadenza e il numero di autorizzazione alle emissioni in commercio che veniva lasciato dall’Aifa”.Queste informazioni che dovranno essere presenti e leggibili sulla confezione e contenute nel GS1 DataMatrix impediranno fenomeni di falsificazione e contraffazione. “L’identificazione univoca, insieme alla gestione dei registri europei e globali, di controllo, consente di incrociare i dati di produzione del farmaco ai dati di commercializzazione del farmaco – afferma ancora Aceto – quindi non può esserci un prodotto che ha lo stesso codice e in quanto tale un codice che non è presente negli archivi, quindi un GS1 DataMatrix che fosse inventato o copiato verrebbe immediatamente riconosciuto”.Questa novità arriva a 20 anni dall’introduzione nel settore sanitario dei codici a barre GS1, che ha rivoluzionato l’identificazione e la tracciabilità di farmaci e dispositivi medici in oltre 70 Paesi del mondo. Col GS1 datamatrix inizia ora un’altra rivoluzione silenziosa per il nostro Paese