Uno legge le raccomandazioni all’Italia della Commissione europea e pensa che a Bruxelles siano improvvisamente rinsaviti. “Rendere il sistema fiscale più favorevole alla crescita, continuando a combattere l’evasione”, adeguare i salari in caduta libera “riducendo il cuneo fiscale sul lavoro e le restanti spese fiscali, comprese quelle relative all’imposta sul valore aggiunto e alle sovvenzioni dannose per l’ambiente, nonché aggiornando i valori catastali nell’ambito di una revisione più ampia delle politiche in materia di alloggi, garantendo al contempo l’equità”.
E ancora, “promuovere la qualità dell’occupazione e ridurre la frammentazione del mercato del lavoro, anche al fine di sostenere salari adeguati e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro”, intensificando il contrasto al lavoro sommerso, rafforzando “le politiche attive del mercato del lavoro e migliorando l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e di assistenza a lungo termine a prezzi accessibili, tenendo conto delle disparità regionali”. Applausi.
Poi uno continua a leggere ed ecco la fregatura. Perché tra le raccomandazioni della Commissione Ue c’è pure quella di spendere di più coerentemente con il Piano di riarmo europeo da 800 miliardi con tanto di suggerimento “ai co-legislatori” di consentire trasferimenti di risorse dal Pnrr “al programma per l’industria della Difesa”. Un invito a saccheggiare le risorse per il welfare in favore della corsa al riarmo. Pazienza per le liste d’attesa in Sanità. Potremo sempre curare i malati con un bel proiettile da assumere come supposta.