Un attacco di estrema violenza ha colpito la città di Banibangou, nel Niger occidentale, causando una strage con la morte di 34 soldati e il ferimento di altri 14 militari. A riferirlo è il ministero della Difesa del Niger, confermando che si tratta di uno degli assalti più gravi subiti dalle forze di sicurezza del Paese negli ultimi mesi. L’azione è stata attribuita al gruppo jihadista Stato Islamico nel Sahel, attivo nell’area al confine con il Mali.
Secondo fonti ufficiali e media internazionali, gli scontri sono stati di una violenza eccezionale. L’attacco si è sviluppato su due fronti, con gruppi armati che hanno colpito simultaneamente i campi della Guardia Nazionale, la prefettura e le postazioni della gendarmeria e dell’esercito, cogliendo di sorpresa le difese locali.
I miliziani sarebbero giunti in città su colonne di motociclette pesantemente armate, avvistate già il giorno prima nei pressi del confine con il Mali. All’alba, Banibangou si è svegliata sotto il crepitio delle armi automatiche, mentre nuvole di fumo si levavano dagli edifici pubblici, in particolare dagli uffici della prefettura, saccheggiati e incendiati prima dell’arrivo dei rinforzi militari.
Strage in Niger: 34 soldati uccisi in un attacco dell’Isis a Banibangou
Secondo quanto riportato da Radio France Internationale (RFI), gli aggressori sono riusciti a occupare temporaneamente la città, prima di ritirarsi verso il confine maliano. Durante la risposta armata, decine di jihadisti sarebbero rimasti uccisi, ma tra le vittime figura anche il comandante in capo della guarnigione militare di Banibangou.
Questo nuovo attacco riaccende i riflettori sulla fragilità della sicurezza nella regione del Sahel, dove i gruppi jihadisti affiliati allo Stato Islamico e ad al-Qaeda continuano a colpire obiettivi militari e civili con crescente intensità. L’area di Banibangou, in particolare, porta ancora le ferite degli assalti del 2020, quando oltre 200 soldati nigerini furono uccisi in due attacchi simultanei a Chinagodar e Inates, sempre rivendicati dallo Stato Islamico.
La situazione al confine tra Niger e Mali resta estremamente tesa, con continui movimenti di milizie armate e una presenza statale indebolita, nonostante gli sforzi internazionali di contenimento del terrorismo jihadista nella regione.