Ex Ilva, stavolta arriva l’intesa: firmato l’accordo per la decarbonizzazione ma con qualche rinvio a settembre

Governo ed enti locali hanno firmato l'intesa sulla decarbonizzazione dell'ex Ilva, pur rinviando alcuni nodi a settembre.

Ex Ilva, stavolta arriva l’intesa: firmato l’accordo per la decarbonizzazione ma con qualche rinvio a settembre

Alla fine la firma è arrivata. Tutte le amministrazioni, locali e nazionali, hanno sottoscritto l’intesa sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva di Taranto. Il tavolo, convocato al ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha portato alla firma, ma non ha sciolto tutti i nodi. La bozza, infatti, non indica i tempi per il passaggio alla produzione con forni elettrici né individua dove localizzare il polo Dri per produrre il preridotto, necessario per alimentarli.

Una nuova riunione è prevista dopo il 15 settembre, termine ultimo per la presentazione delle offerte della nuova gara. Solo a quel punto si valuterà la “possibile localizzazione degli impianti di preridotto”. Soddisfatto della firma il sindaco di Taranto, Piero Bitetti: “Oggi abbiamo sottoscritto un documento, non un accordo di programma – ci tengo a precisare – che recepisce le nostre richieste”.

Ex Ilva, trovata l’intesa sulla decarbonizzazione ma restano alcuni nodi

In particolare, Bitetti fa riferimento all’obbligo “vincolante della piena decarbonizzazione del sito di Taranto che impone ai soggetti interessati lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone”. E, sottolinea ancora il primo cittadino, “in nessun passaggio si fa cenno all’ipotesi di approvvigionamento tramite nave gasiera. Si fa riferimento invece alla ‘tutela occupazionale quale principio inderogabile’”.

L’accordo prevede anche un “tempo certo” per la graduale dismissione degli altoforni. In merito al nuovo bando per la vendita dell’ex Ilva, inoltre, nella bozza si parla dell’introduzione di “rilevanti novità rispetto al precedente bando”, relative “all’obbligo vincolante della piena decarbonizzazione del sito di Taranto che impone ai soggetti interessati di impegnarsi allo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone; alla realizzazione fino a un massimo di tre forni elettrici per coprire l’intera capacità produttiva autorizzata e al pieno rispetto delle prescrizioni contenute nella nuova Aia, in vista del rilascio – successivo all’assegnazione dell’asset – di una nuova Aia più adatta al nuovo assetto pienamente decarbonizzato”.