La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Giusi Bartolozzi, capo di Gabinetto del ministero della Giustizia. La notizia, riportata dall’Ansa, si inserisce nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Osama Njeem Almasri, il comandante libico arrestato in Italia e poi rimpatriato lo scorso gennaio.
Secondo quanto si apprende, l’ipotesi di reato contestata è quella prevista dall’articolo 371 bis del Codice penale, che punisce chi, nel corso di un procedimento penale, chiamato a fornire informazioni ai fini delle indagini, “rende dichiarazioni false ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti”. La pena prevista arriva fino a quattro anni di reclusione.
Il ruolo nel dossier Almasri
Gli atti del procedimento e le testimonianze raccolte descriverebbero un ruolo rilevante di Bartolozzi nella gestione del dossier aperto dopo la trasmissione, da parte della Corte penale internazionale dell’Aja, del mandato d’arresto per Almasri. La dirigente avrebbe seguito da vicino lo scambio di comunicazioni interne al ministero della Giustizia tra il 19 gennaio, giorno dell’arresto del generale libico, e il 21 gennaio, data del suo rimpatrio.
Coinvolti anche Mantovano, Piantedosi e Nordio
Lo scorso mese, sempre per la stessa vicenda, il Tribunale dei ministri ha inviato alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del guardasigilli Carlo Nordio.