Ondata di proteste in Italia contro l’abbordaggio israeliano alla Global Sumud Flotilla

L'Italia s'è desta. Da Nord a Sud dilagano le proteste contro l’abbordaggio israeliano alla Global Sumud Flotilla

Ondata di proteste in Italia contro l’abbordaggio israeliano alla Global Sumud Flotilla

L’Italia si è svegliata in un clima di tensione e mobilitazione diffusa. Da Nord a Sud, migliaia di persone sono scese in piazza nella notte per protestare contro l’intervento della marina israeliana che ha intercettato e abbordato numerose navi della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta verso Gaza.

Cortei, presidi spontanei, occupazioni e blocchi ferroviari hanno interessato le principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Firenze, Bologna, Genova, Perugia, Livorno e Catania. A Napoli attivisti e studenti hanno invaso i binari della stazione Centrale, paralizzando per alcuni minuti il traffico ferroviario. Episodi simili si sono verificati anche a Pisa e Milano, dove il corteo partito da piazza della Scala — ribattezzata per l’occasione “piazza Gaza” — ha invaso la stazione di Cadorna al grido di “Free Palestine” e “Blocchiamo tutto”.

L’Italia si è svegliata in un clima di tensione e mobilitazione diffusa

A Roma si è registrata la mobilitazione più imponente: 10mila persone hanno sfilato dalla stazione Termini verso il centro storico. Una parte dei manifestanti ha tentato di raggiungere Palazzo Chigi, ma la strada era blindata dalle forze dell’ordine. In piazza San Silvestro, invece, un altro gruppo ha acceso fumogeni e lanciato bottiglie contro la polizia. Per ora non si segnalano gravi incidenti, ma la capitale resta il cuore pulsante della protesta.

Anche Torino ha visto una folla di oltre duemila persone marciare fino a Porta Nuova, dove alcuni manifestanti hanno cercato di forzare l’ingresso della stazione. Si sono verificati lanci di oggetti e momenti di tensione con la polizia in tenuta antisommossa. A Palermo, invece, gli scontri con le forze dell’ordine hanno portato al ferimento di una ragazza, come documentano alcuni video diffusi sui social.

Le manifestazioni non si fermano agli studenti e ai movimenti antagonisti: i sindacati sono pronti a dare battaglia. La Cgil e l’Usb hanno annunciato uno sciopero generale venerdì 3 ottobre, definendo l’abbordaggio israeliano “un atto di guerra” contro una missione civile. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha replicato duramente, assicurando che “non sarà permesso a Cgil ed estremisti di sinistra di portare il caos in Italia”. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha convocato prefetti e questori per rafforzare la sicurezza in vista del corteo nazionale di sabato a Roma.

La situazione della Global Sumud Flotilla

Intanto in mare, la Global Sumud Flotilla continua la sua rotta nonostante i ripetuti abbordaggi israeliani. Secondo le ultime comunicazioni del movimento, 19 imbarcazioni sono già state intercettate, tra cui la nave Morgana, a bordo della quale si trovavano il senatore Marco Croatti (M5S) e l’europarlamentare Benedetta Scuderi (Avs) insieme ad altri 22 cittadini italiani.

Le forze israeliane avrebbero interrotto le trasmissioni in diretta e le comunicazioni, e lo stato degli equipaggi resta al momento incerto. Alcune navi, come la Captain Nikos e la Seulle, sono state abbordate in acque internazionali, scatenando accuse di violazione del diritto internazionale.

Eppure la missione non si ferma: 23 barche risultano ancora in navigazione, mentre due si sarebbero dirette verso Cipro. “Abbiamo circa 30 navi che stanno ancora cercando di raggiungere Gaza, determinate a rompere l’assedio”, ha dichiarato il portavoce Saif Abukeshek. Dalla Flotilla arrivano messaggi di determinazione e speranza: “Siamo dalla parte giusta della storia”, ha affermato in un video la regista australiana Juliet Lamont, ancora in mare a 50 miglia dalla Striscia.

La notte di proteste nelle piazze italiane e la resistenza in mare della Flotilla sono due facce della stessa mobilitazione globale: un grido che chiede la fine del blocco di Gaza e il rispetto del diritto internazionale.