Sei persone sono state arrestate tra le province di Bari e Foggia nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su un presunto scambio elettorale politico-mafioso legato alle elezioni comunali del 2020 a Modugno. L’operazione, condotta dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Bari con il supporto del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma, nasce da un’ordinanza del gip del Tribunale di Bari su richiesta della Dda.
Le accuse, a vario titolo, sono di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e detenzione e porto illegale di armi. Tra gli indagati figura il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, esponente del centrodestra, mentre tra gli arrestati c’è l’assessore Antonio Lopez, candidato alle regionali con Forza Italia.
Secondo gli inquirenti, durante la campagna elettorale del 2020 sarebbe stato stretto un accordo tra esponenti del clan Parisi e alcuni candidati locali per ottenere voti in cambio di denaro e di favori. Un consigliere comunale, poi eletto, avrebbe acquistato pacchetti di voti dal gruppo criminale, promettendo in cambio di soddisfare le esigenze del clan. Lo stesso consigliere avrebbe poi fatto da tramite al ballottaggio per raccogliere consensi a favore del candidato sindaco — allo stato indagato ma non destinatario di misura cautelare — offrendo l’assunzione di un affiliato al clan impegnato nella ricerca di voti.
Le indagini hanno inoltre portato alla luce altri episodi estorsivi legati a un imprenditore del Foggiano, attivo nella vendita di prodotti agricoli, che avrebbe sfruttato la reputazione criminale di alcuni membri del clan per recuperare crediti dalle sue vittime, minacciando di “tagliare il raccolto” di chi non saldava i debiti. Parte del denaro riscosso, secondo gli inquirenti, veniva poi destinata agli esponenti mafiosi coinvolti.
A margine dell’inchiesta, la Dda contesta anche il possesso illecito di armi da fuoco a carico dell’imprenditore, del capo clan e di un altro pregiudicato. Sullo sfondo, emergono contatti sospetti anche in vista delle elezioni europee del 2024: alcuni indagati si sarebbero incontrati in casa di un esponente dei Parisi per organizzare la compravendita di voti in favore di un candidato risultato però estraneo all’accordo.
L’inchiesta conferma, ancora una volta, la capacità delle organizzazioni mafiose pugliesi di infiltrarsi nel tessuto politico locale, sfruttando la rete di relazioni e interessi per condizionare il voto. Gli sviluppi dell’indagine potrebbero avere ricadute significative sulla vita amministrativa di Modugno, dove il clima politico si annuncia sempre più teso.