Una nuova tassa, sicuramente. Ma anche un modo per rendere nuovamente legittimi i pagamenti in contanti sopra i 5mila euro. Anche se la proposta di Fratelli d’Italia, contenuta in un emendamento alla Manovra segnalato dal partito di Giorgia Meloni, rischia di aver ben poca efficacia, incentivando a evitare i pagamenti in contanti, almeno quelli regolarmente registrati.
Ma come funziona questa nuova tassa sull’utilizzo dei contanti? L’emendamento prevede che venga alzato il limite all’utilizzo del contante, passando da 5mila a 10mila euro. Ma a una condizione: chi paga in contanti oltre i 5 mila euro deve versare anche un’imposta di bollo da 500 euro. Vediamo, nel dettaglio, come funzionerebbe questa imposta sull’uso dei contanti.
Bollo da 500 euro per gli acquisti in contanti: ecco per quali pagamenti
Se passasse l’emendamento di Fratelli d’Italia alla Manovra, verrebbe quindi introdotta un’imposta di bollo da 500 euro valevole per tutti gli acquisti pagati in contanti per un importo che va dai 5.001 ai 10.000 euro. L’imposta andrebbe versata per ogni pagamento effettuato per l’acquisto di beni e servizi, nel caso in cui vengano effettuati in contanti, nel territorio dello Stato italiano.
Come funziona la nuova tassa e cosa cambia
Ma come funziona nel dettaglio questa nuova tassa? L’emendamento prevede di istituire un’imposta speciale di bollo con un importo fisso di 500 euro. Bollo che dovranno pagare sia i cittadini italiani che quelli stranieri. E cosa cambia rispetto a oggi? Attualmente il tetto all’uso del contante è fissato a 5mila euro. Al di sopra di questa cifra, tutti i pagamenti devono essere tracciabili, quindi effettuati con strumenti come carte e bonifici.
Questo tetto era stato rialzato dallo stesso governo Meloni nel 2023: precedentemente era di mille euro. Nel caso in cui passasse l’emendamento alla Manovra, le operazioni in contanti sopra i 5mila euro sarebbero nuovamente consentite (fino ai 10mila euro), ma comunque soggette all’obbligo di fatturazione, per renderle tracciabili. Infatti in questi casi sarebbe prevista l’apposizione “del contrassegno su stampa cartacea della fattura”. Una copia della fattura dovrà essere consegnata a chi fornisce il bene o il servizio, in modo da averla a disposizione in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate.