Un altro schiaffo ai lavoratori e anche alle promesse elettorali delle destre. Sulle pensioni anticipate le promesse tradite dal governo aumentano giorno dopo giorno e anche i tentativi di rimediare si dimostrano poco più che propaganda. Così anche l’emendamento alla Manovra di Fratelli d’Italia che chiedeva di prorogare Opzione donna viene cancellato.
Il motivo è semplice: non prevede coperture. In pratica Fratelli d’Italia chiedeva di prorogare una misura che ha dei costi senza però trovare le risorse per farlo. A dimostrazione del fatto che si trattava solo di una bandierina da fissare e non di una proposta concreta. Soprattutto dopo che lo stesso governo, con la Manovra, ha cancellato le pensioni anticipate azzerando Opzione donna e anche Quota 103.
Altro che pensioni anticipate, Opzione donna non torna nel 2026
L’emendamento che chiedeva la proroga (e l’allargamento dei requisiti) di Opzione donna è quindi stato dichiarato inammissibile in commissione Bilancio al Senato. La proposta permetteva di estendere al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale dovevano essere maturati i requisiti per accedere alla pensione anticipata, allargando inoltre la platea. La speranza, ma è da vedere se concreta o meno, è di riformulare l’emendamento con le necessarie coperture, in modo da ripresentarlo. Ma che si trovino le coperture e che l’emendamento venga realmente approvato è tutt’altro che semplice.
Chiara Appendino, deputata del Movimento 5 Stelle, attacca la maggioranza, parlando di “ennesimo schiaffo a migliaia di lavoratrici già umiliate e prese in giro dal governo di Giorgia Meloni”. Un destino inevitabile per un emendamento senza coperture: “In una Manovra asfittica dove, però, Meloni e i suoi hanno trovati miliardi per armi e rottamazione delle cartelle non c’è un euro per permettere a donne che hanno lavorato una vita di andare in pensione anticipata, finanche rinunciando a una parte del proprio assegno pensionistico: una vera indecenza”, conclude Appendino.