Saluti romani al corteo per Ramelli, 13 esponenti dell’estrema destra condannati. La Pg: “Manifestazioni pericolose per l’ordinamento costituzionale”

Pericolo per l'ordine costituzionale. Così la procura di Milano ha definito i saluti romani alla manifestazione per Ramelli: 13 condannati

Saluti romani al corteo per Ramelli, 13 esponenti dell’estrema destra condannati. La Pg: “Manifestazioni pericolose per l’ordinamento costituzionale”

La Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza di condanna a quattro mesi per i 13 imputati di estrema destra per i saluti romani fatti durante la manifestazione fascista del 29 aprile 2018, al corteo in memoria di Sergio Ramelli.

Tra i condannati figurano esponenti di spicco delle principali formazioni di estrema destra: Gianluca Iannone, leader di CasaPound, Duilio Canu, all’epoca vicesegretario nazionale di Forza Nuova e Stefano Del Miglio di Lealtà Azione.

La Quarta sezione penale d’appello ha assolto gli imputati dall’accusa di incitamento “alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali”, reato previsto dalla legge Mancino, ma ha confermato le condanne per manifestazione fascista, contestazione prevista dall’art.5 dalla legge Scelba. Come aveva chiesto la Procura generale milanese.

La Pg: “Quelle manifestazioni fasciste sono un pericolo per l’ordinamento costituzionale”

“Accertata la matrice fascista del saluto romano, queste manifestazioni – aveva spiegato la sostituta pg Olimpia Bossi – con centinaia e centinaia di persone, schierate come formazioni paramilitari, non sono meramente commemorative, ma rappresentano un pericolo per l’ordinamento costituzionale e continuano a tenersi e trovano terreno sempre più fertile”.

“Non è vero che la Cassazione con la recente sentenza – aveva chiarito la pg – abbia escluso la natura di reato del gesto, a differenza di alcune ricostruzioni mediatiche, ma ha spiegato che bisogna capire se quel gesto, per le modalità della manifestazione, sia tale da costituire un pericolo attraverso la propaganda di idee fasciste e queste manifestazioni, con strutture quasi militari, lo sono“. Il bene “protetto – aveva proseguito nel suo intervento – è l’ordinamento costituzionale, che vieta la ricostituzione del partito fascista”.

Vittoria per l’Anpi

Nel processo era parte civile l’Anpi, con l’avvocato Federico Sinicato che dovrà essere risarcita. Sinicato aveva spiegato che “la norma” delle legge Scelba “vuole evitare queste manifestazioni in luogo pubblico che hanno la capacità di suggestionare terze persone”.

I legali degli imputati, tra cui gli avvocati Procaccini, Giancaspro e Radaelli, avevano spiegato che “è dal ’76 che si tiene questa manifestazione per Ramelli e ci sono state più sentenze assolutorie negli anni: è sempre stata riconosciuta come manifestazione commemorativa”.

Intanto, la Procura aveva fatto ricorso anche contro le 23 assoluzioni, del novembre 2024, sempre per i saluti fascisti al corteo per Ramelli del 2019. Assoluzioni decise dal Tribunale sempre dopo la sentenza della Cassazione a Sezioni unite del 2024. Il processo d’appello in questo caso proseguirà a marzo e la Procura generale ha già chiesto di ribaltare il verdetto con 23 condanne.