Caso Kroll, Tronchetti assolto in appello. L’accusa era quella di aver acquisito dati hackerati del colosso internazionale dell’investigazione

Marco Tronchetti Provera è stato assolto con formula piena dai giudici della prima corte d’appello di Milano nell’ambito del processo sul caso Kroll. L’attuale numero uno di Pirelli, all’epoca dei fatti alla guida di Telecom Italia, era imputato per ricettazione. In primo grado, il 17 luglio del 2013, era stato condannato a un anno e otto mesi, con sospensione condizionale della pena, e al pagamento di una multa di 2mila euro. La procura generale di Milano, con il sostituto pg Felice Isnardi, aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. In dieci anni, ha commentato Tronchetti Provera, “c’è stato un tentativo di attribuire responsabilità inesistenti. Mi sono sempre preoccupato di gestire con passione le aziende e ho sempre avuto fiducia che la verità si sarebbe imposta”. Il numero uno di Pirelli aveva rinunciato lo scorso aprile alla prescrizione, che avrebbe azzerato il procedimento. L’accusa al manager era quella di avere comprato attraverso la security di Telecom guidata da Giuliano Tavaroli un cd, ritenuto hackerato, con dati riservati relativi alle attività dell’agenzia investigativa Kroll. Quest’ultima, a sua volta, era impegnata a controllare il gruppo italiano nell’ambito dello scontro che all’inizio degli anni 2000 opponeva Telecom al finanziere brasiliano Daniel Dantas per mettere le mani sulla controllata brasiliana del gruppo delle telecomunicazioni italiano. Una vicenda, quindi, che non aveva lesinato colpi di scena in perfetto stile spy story. Da ricordare che Tronchetti era già stato archiviato lo scorso anno nel procedimento principale sui presunti dossier per corruzione e associazione a delinquere.