A Gaza si avvicina la tregua tra Hamas e Israele, ma Ben-Gvir chiede a Netanyahu di fermare i negoziati o scatenerà una crisi di governo

A Gaza si avvicina la tregua tra Hamas e Israele, ma Ben-Gvir chiede a Netanyahu di fermare i negoziati o scatenerà una crisi di governo

A Gaza si avvicina la tregua tra Hamas e Israele, ma Ben-Gvir chiede a Netanyahu di fermare i negoziati o scatenerà una crisi di governo

Nella Striscia di Gaza la tregua si avvicina, ma per giungere a un accordo tra Hamas e Israele servirà ancora del tempo. A sostenerlo sono i mediatori del Qatar e dell’Egitto, che segnalano come, pur restando ancora dei nodi da sciogliere, poco alla volta le parti si stiano avvicinando all’intesa che, secondo quanto scrive Axios, riportando fonti coinvolte nelle trattative, “potrebbe arrivare entro qualche giorno”.

Secondo il prestigioso sito americano, l’accordo prevederebbe un cessate il fuoco di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi vivi e 18 corpi, la liberazione di prigionieri palestinesi detenuti in Israele e un aumento degli aiuti umanitari nella Striscia. Inoltre, l’esercito israeliano (IDF) lascerebbe il famigerato Corridoio Morag, che separa le città di Rafah e Khan Younis.

Che l’accordo si stia avvicinando sembra suggerirlo anche l’appello del ministro per la Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, rivolto al premier Benjamin Netanyahu affinché “torni in sé” e “abbandoni i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza”, dopo che Israele avrebbe ammorbidito le proprie richieste. Nel mirino del leader di estrema destra ci sarebbe, in particolare, la marcia indietro sul Corridoio Morag che, a suo dire, rappresenterebbe “un’altra battuta d’arresto” nella guerra di Israele contro Hamas, poiché questo lembo di terra “è un asse strategico conquistato con il sangue dei nostri soldati, e ritirarsi da esso sarebbe come sputare loro in faccia”.

Per questo Ben-Gvir ha chiesto a Netanyahu di continuare l’offensiva, al fine di “raggiungere gli obiettivi della guerra: occupazione completa (di Gaza), migrazione volontaria e reinsediamento (israeliano)”, altrimenti sarebbe pronto a lasciare la maggioranza, di fatto staccando la spina al governo.

A Gaza si avvicina la tregua tra Hamas e Israele, ma Ben-Gvir chiede a Netanyahu di fermare i negoziati o scatenerà una crisi di governo

Intanto, nella Striscia di Gaza si continua a morire: almeno 14 le vittime nelle ultime ore. Sarebbe inoltre ripreso il blocco all’ingresso degli aiuti umanitari. A denunciarlo è Hamas, che è tornato a chiedere ai Paesi arabi e all’ONU “azioni urgenti”, poiché la carestia a Gaza ha raggiunto “livelli pericolosi” a causa del blocco israeliano.

“Lo sfruttamento della fame e della privazione di beni di prima necessità nella Striscia di Gaza da parte del governo di occupazione come strumento di genocidio, che dura da oltre ventuno mesi, rappresenta un’insistenza nel commettere i crimini più atroci dei tempi moderni contro bambini e civili innocenti”, è quanto fa sapere il movimento islamista.

Per questo, prosegue Hamas, “invitiamo i Paesi arabi e islamici e le Nazioni Unite ad agire con urgenza ed esercitare pressioni per rompere il blocco, consentire l’ingresso di cibo e aiuti umanitari nella Striscia e interrompere questo brutale ciclo di uccisioni, genocidio e fame nella Striscia di Gaza”.

I medici della Striscia accusano l’Idf: “Usano droni carichi di chiodi per massimizzare i danni ai civili”

A far rumore sono le dichiarazioni del personale medico della Striscia che, intervistato dalla rete televisiva Al-Jazeera, ha denunciato l’uso, da parte di Israele, di “droni pieni di chiodi che, quando esplodono, fanno volare ad altissima velocità pezzi di metallo che colpiscono le persone, provocando ferite interne e gravi emorragie”.

Accuse che l’amministrazione israeliana ha respinto con forza, parlando di fake news volte a screditare lo Stato ebraico, che, al contrario, starebbe facendo “tutto il possibile per garantire l’incolumità dei civili palestinesi”.