A Milano spuntano grattacieli come funghi. Due torri abusive pure a San Siro

A Milano due nuove torri residenziali saranno innalzate in zona San Siro. La prima alta 70 metri, la seconda alta 30 metri.

A Milano spuntano grattacieli come funghi. Due torri abusive pure a San Siro

Due nuove torri residenziali saranno innalzate in zona San Siro, la prima alta 70 metri, la seconda alta 30 metri. Anche in questo caso, come per gli immobili posti sotto sequestro dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica, i lavori sono cominciati con la presentazione nel novembre 2023 agli uffici comunali di una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) agli uffici comunali da parte di un operatore privato, al posto di un normale 8e molto più oneroso) permesso di costruire. Le torri da realizzare sono in via Patroclo 26-30.

A Milano due nuove torri residenziali saranno innalzate in zona San Siro. La prima alta 70 metri, la seconda alta 30 metri

La questione è stata posta dal consigliere comunale dei Verdi Enrico Fedrighini, che a La Notizia spiega: “La Scia al posto del permesso di costruire significa bypassare una preventiva valutazione di impatto da parte dell’amministrazione comunale, con l’individuazione di eventuali misure e opere “compensative”. Tutto si traduce in una cosa sola: ulteriore congestionamento del territorio, in una zona già pesantemente satura di funzioni attrattive, di traffico, di compromissione ambientale”. “Tutto questo”, aggiunge, “non è responsabilità del privato, che ha legittimi diritti volumetrici che cerca di esercitare laddove maggiore è la remuneratività: il problema è la facoltà che gli viene data dall’amministrazione comunale, ed è questa che va rivista. Perché va bene semplificare le procedure e rendere più rapida l’azione amministrativa: ma tutto ciò senza rinunciare al controllo ed al ruolo di preventiva valutazione, da parte del Comune, degli interventi destinati a trasformare in modo irreversibile, il territorio urbano. Altrimenti il risultato diventa una città sempre meno vivibile”. “Se costruisco insediamenti abitativi per le famiglie”, fa l’esempio Fedrighini, “avranno bisogno di scuole, così come avranno bisogno di aree di sosta”.

Secondo la Procura tutti gli edifici oltre i 25 metri privi dello specifico permesso sono fuori norma

“L’assessore alla Rigenerazione urbana Tancredi”, conclude l’esponente dei Verdi, “ha giustamente avviato il “Mosaico San Siro”, su mia sollecitazione: un percorso di controllo e regia comunale sulla molteplicità di progetti, piccoli e grandi, che interessano l’area. L’obiettivo è avere un quadro complessivo per evitare trasformazioni “a pezzi” e quindi per garantire i massimi benefici pubblici generati dalle operazioni private. Ma casi come questo rischiano di compromettere tutto”. Le due torri potrebbero essere il primo maxi-progetto che si vedrà rifiutare il via libera. Del resto, l’intera macchina urbanistica del Comune in questo momento è inceppata, in attesa degli esiti delle inchieste aperte dalla Procura, che vedono tra gli indagati anche i dirigenti di Palazzo Marino.

Il maxi-progetto presentato con la sola Scia. Sale a 30 il conto dei cantieri sotto la lente dei pm

A oggi sono 30 i progetti finiti sotto la lente dei magistrati milanesi (i sequestri fino ad oggi sono stati sei), nella maggior parte dei casi con fascicoli senza indagati o ipotesi di reato, mentre un’istruttoria è stata anche avviata dalla Corte dei Conti, per verificare un eventuale danno erariale. Tra le varie contestazioni, anche l’utilizzo della Scia per ristrutturazione al posto del permesso di costruire.La questione urbanistica è stata nei giorni scorsi oggetto di un incontro tra il Procuratore della Repubblica Marcello Viola e il sottosegretario Alessandro Morelli (Lega). Al termine dell’incontro, in un comunicato veniva spiegato che “Il Sottosegretario e il Procuratore condividendo la totale autonomia e indipendenza dei ruoli, hanno espresso la stessa necessità di individuare criteri applicativi delle norme in tempi giusti, nella piena consapevolezza della necessità di comprendere l’urgenza di far ripartire un’intera filiera, legata alle costruzioni e alla riqualificazione immobiliare, che tocca gli interessi economici e sociali di tutta la città”.