C’è l’accordo sul decreto fiscale tra Lega e M5S. Il Consiglio dei ministri rasserena gli animi. Salta lo scudo per i capitali all’estero e la non punibilità del riciclaggio

Sì al ravvedimento operoso e nessuna patrimoniale

C’è l’accordo sul decreto fiscale tra M5S e Lega.  Il Consiglio dei ministro lo ha modificato: salta lo scudo per i capitali all’estero e la non punibilità del reato di riciclaggio. Soddisfatti i vicepremier, Salvini e Di Maio, dopo le tensioni dei giorni scorsi. Il ministro dell’Interno: “Non un passo indietro ma un passo avanti”. Il ministro del Lavoro: “Creiamo uno Stato amico”.

“A scanso di equivoci abbiamo anche valutato che tutto sommato poteva prestarsi a equivoci qualche causa di non punibilità, che avrebbe consentito di stimolare contribuenti ad aderire ma avrebbe dato un segnale di fraintendimento, quindi non ci sarà nessuna causa di non punibilità” ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei ministri.

Sul decreto fiscale, Conte ha poi aggiunto che “c’è un accordo politico per cui in sede di conversione di questo decreto legge troveremo una formulazione adeguata a tutti i contribuenti che versano in situazioni di specifiche, oggettive, oggettiva, difficoltà economica. Nella sostanza ora consentiremo un ravvedimento operoso ma abbiamo pensato che forse resta scoperto una delle promesse contenute nel contratto”.

“L’articolo 9 del decreto è stato redatto nel corso di svolgimento del Consiglio dei ministri. Mi è stato portato – ha di nuovo chiarito Conte riferendosi alla questione che più aveva esasperato i rapporti tra Lega e M5S nelle ultime 48 ore – un foglio, e si tratta di norme complesse e ho preferito quindi io stesso riassumere i termini dell’accordo politico e non enunciare l’articolo parola per parola che, comunque, non avrebbe chiarito. Ci siamo riservati di valutare se la traduzione tecnica esaudisse l’accordo politico raggiunto e quando siamo andati a confrontare abbiamo visto che la traduzione tecnica non rispecchiava l’intesa politica”.

Il presidente del Consiglio, parlando insieme a Luigi Di Maio e Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri, ha poi aggiunto che “non c’è nessuna volontà di fare una patrimoniale”. “Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali – ha commentato Salvini -, nessuno aveva intenzione di scudare, condonare regalare, non tutto il male vien per nuocere, tutto è bene quel che finisce bene”. C’è l’accordo, ha aggiunto il ministro dell’Interno, “per recuperare quello che c’era nel contratto e non aveva trovato spazio, il saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia, per le persone che versano in difficoltà economiche”. “Chiudiamo questa settimana – ha concluso il vicepremier – con serenità, fiducia, compattezza e con questo impegno, e qua ci sono tre uomini di parola”.